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A Milano il Capodanno è in famiglia

Immancabile il cenone con spumante e cotechino

 Il capodanno dei milanesi? Una festa in famiglia visto che il 68,9% dei meneghini si prepara ad accogliere il 2014  a casa o tutt’al più consumando il cenone con gli amici (28,1%) o i parenti (25,1%) . Lo rivela una recente indagine della Camera di Commercio di Milano   su 801 italiani, 267 a Milano e altrettanti a Roma e a Napoli.

La tendenza “casalinga” – in gran parte figlia della crisi – era stata già rilevata dalla stessa indagine in occasione del Natale, trascorso a casa propria dal 53,3% dei milanesi e dal 28,3% a casa di parenti.

E Capodanno in famiglia sia allora, ma senza rinunciare del tutto alla festa in tavola che complessivamente costerà a ogni milanese 80 euro. Una parte è certamente destinata a garantire alcune tradizioni irrinunciabili. Prima di tutto, sempre secondo la ricerca della Camera di Commercio, lo spumante a mezzanotte, un “must” per il 26,2% degli intervistati, seguito, con un 19,1% dal cotechino con le lenticchie, peraltro protagonista di un’annata eccezionale, con un aumento delle vendite del 9% rispetto allo scorso anno  per un totale di 6,5 milioni di chili di insaccato serviti.

 Menù per il cenone: e per chi non ha le idee chiare?

Per chi non ha ancora le idee chiare sulle pietanze da servire la sera del 31 dicembre, dal sito della Camera di Commercio di Milano si possono ricavare alcune indicazioni utili, all’insegna di tradizione e tipicità.

Come la scelta di puntare su un menu a base di specialità lombarde che sono numerosissime: 243 prodotti tradizionali – dai tortelli agli amaretti –  per realizzare una cena tipica dall’antipasto al dolce; 26 prodotti DOP o IGP e oltre 40 vini tra DOC, DOCG e IGT. Secchi, rossi, bianchi, frizzanti … per ogni tipo di brindisi.

E se manca il panettone, certamente sarà ancora possibile acquistarlo in uno degli oltre 200 esercizi commerciali di Milano e provincia che espongono il logo del Panettone tipico preparato secondo la tradizione artigiana milanese, seguendo cioè un preciso disciplinare di produzione che assicura la qualità degli ingredienti e l’autenticità della ricetta . Sì, proprio quella che centinaia di anni fa realizzò Toni, il modesto servo della corte di Ludovico il Moro e che, da allora, è immancabile sulle nostre tavole e sempre più diffuso anche all’estero.

Non manca proprio nulla. A ognuno il suo menu’. A tutti buon Capodanno.

 

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