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Bucce e gusci rivivono nella bioplastica firmata Krill Design

C’è anche l’economia circolare tra i settori premiati dalla seconda edizione di Cross the Bridge  grazie alla tecnologia di Krill Design. Cosa propone Krill Design? «Siamo una startup che punta a promuovere l’economia circolare all’interno delle aziende – speiga Ivan Calimani, il founder -. Intercettiamo quello che comunemente viene chiamato scarto e che invece è un sottoprodotto della filiera food&beverage: bucce, semi, gusci. E lo trasformiamo in bioplastica con la quale poi realizziamo prodotti come elementi di arredo». Per un noto brand, Krill Design ha preso le arance delle spremute, ricavandone la bioplastica poi utilizzata per fabbricare vassoi e lampade distribuite in locali e bar. Così, grazie a questo processo, è l’azienda stessa che produce lo scarto a minimizzare gli sprechi della filiera.  Sul sito ufficiale è anche disponibile un piccolo e-commerce con i primi prodotti di recycling. Cosa realizzerete grazie a Cross The Bridge? «Con Cross the Bridge stiamo lavorando sulla tutela della proprietà intellettuale.…

Messa in sicurezza degli edifici? C’è la soluzione di ISAAC

In un momento storico molto interessante per la messa in sicurezza degli edifici, nuovi ed esistenti,  ISAAC, startup vincitrice della seconda edizione di Cross The Bridge, propone una soluzione innovativa. Ce ne parla il founder, Alberto Bussini. Quale soluzione propone ISAAC? «Con ISAAC applichiamo delle macchine particolari sul tetto: in caso di terremoto, contrastano l’oscillazione dell’edificio e minimizzano il rischio di crolli o danneggiamenti più gravi». La tecnologia consiste in macchinari elettroidraulici e sensori di movimento posizionati nella struttura. In quale fase si trova il vostro business? «Ad oggi ISAAC ha un trl 8 ed è pronto alla fase di commercializzazione grazie a Cross the Bridge vogliamo sviluppare la nostra nuova macchina antisismica elettrica in grado di ridurre il costo di installazione di otto volte». Qual è la vision della startup? «Siamo convinti che la protezione sismica degli edifici debba essere accessibile a tutti. La chiave è rendere conveniente un sistema innovativo». Vuoi conoscere…

Con Golee la gestione di partite e allenamenti è digital

Tra le quattro startup vincitrici della seconda edizione di Cross The Bridge, c’è Golee , partita con il calcio per poi abbracciare altre discipline come basket, rugby, pallavolo. Ci racconta qualcosa di più Felice Biancardi, cofounder della startup. Di cosa si occupa Golee? «Nel mondo dello sport dilettante la maggior parte delle società ha difficoltà a gestire attività come amministrazione, organizzazione degli eventi, partite, pagamento delle quote dei ragazzi, comunicazione». Grazie alla piattaforma di Golee, la startup punta così a «rendere professionale un lavoro fatto spesso anche da volontari». In tutto sono tremila le società che utilizzano il software e, come ha spiegato Biancardi, «siamo anche digital partner della Lega Pro». In questa fase già avviata cosa può offrire un percorso come Cross the Bridge? Risponde Luca Romeo, del team Financial & Operation: «Vogliamo scalare il multisport. Ci siamo aperti anche ad altre nazioni, come Francia e Spagna. La maggior parte delle risorse che…

MgShell, start up med tech vincitrice della seconda edizione di Cross the Bridge

Fin dalla prima edizione, Cross the Bridge ha mantenuto ampio lo spettro dei settori innovativi e anche per la seconda edizione è stata confermata una varietà di fondo nelle idee che hanno avuto accesso al percorso. MgShell, startup med tech fondata nel 2019 e accreditata come spin off del Politecnico di Milano, è una delle quattro startup vincitrici della seconda edizione di Cross The Bridge. Ce la presenta Marco Ferroni, l’amministratore delegato. Di cosa si occupa MgShell? «Lavoriamo nel campo dello sviluppo e commercializzazione di dispositivi intraoculari a rilascio di farmaco e per il trattamento di patologie retiniche». Tutto questo si concretizza in un oggetto realizzato dalla startup, sottile come un ago. «Viene caricato in una siringa e iniettato nell’occhio del paziente che ha bisogno di una particolare cura». Le persone che soffrono di maculopatia, come spiega Marco, devono ricorrere a terapie a vita e questo comporta un frequente e periodico passaggio in ospedale. La soluzione…

Da Nireos arriva Gemini, l’interferometro che permette di modulare la luce per misurarne i colori

Nel gruppo delle quattro startup vincitrici di Cross the Bridge – prima edizione, c’è Nireos, fondata nel 2018 all’interno del dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano. Ce l’ha presentata Fabrizio Preda, il Ceo. «Abbiamo sviluppato Gemini, un interferometro: è un dispositivo ottico che permette di modulare la luce per misurarne i colori. Mentre il nostro occhio rileva l’RGB (rosso, verde e blu, ndr), questo strumento misura tutti quanti i colori della luce. Non solo nel visibile, ma anche nell’ultravioletto e nell’infrarosso». Con questa tecnologia, contenuta in una camera iperspettrale, Nireos punta a innovare nel campo agrifood. «L’idea è utilizzarla per scattare fotografie particolari a oggetti all’interno delle vertical farm. Misurando lo spettro della luce per ogni punto di una foglia, per esempio, si ottengono molte informazioni sullo stato di crescita e di salute della pianta. Così si può fare anche un controllo qualità». Ad oggi la startup ha già instaurato rapporti con vertical farm in Italia. «Con Cross the…