Tra le quattro startup vincitrici della seconda edizione di Cross The Bridge, c’è Golee , partita con il calcio per poi abbracciare altre discipline come basket, rugby, pallavolo. Ci racconta qualcosa di più Felice Biancardi, cofounder della startup. Di cosa si occupa Golee? «Nel mondo dello sport dilettante la maggior parte delle società ha difficoltà a gestire attività come amministrazione, organizzazione degli eventi, partite, pagamento delle quote dei ragazzi, comunicazione». Grazie alla piattaforma di Golee, la startup punta così a «rendere professionale un lavoro fatto spesso anche da volontari». In tutto sono tremila le società che utilizzano il software e, come ha spiegato Biancardi, «siamo anche digital partner della Lega Pro». In questa fase già avviata cosa può offrire un percorso come Cross the Bridge? Risponde Luca Romeo, del team Financial & Operation: «Vogliamo scalare il multisport. Ci siamo aperti anche ad altre nazioni, come Francia e Spagna. La maggior parte delle risorse che…
MgShell, start up med tech vincitrice della seconda edizione di Cross the Bridge
Fin dalla prima edizione, Cross the Bridge ha mantenuto ampio lo spettro dei settori innovativi e anche per la seconda edizione è stata confermata una varietà di fondo nelle idee che hanno avuto accesso al percorso. MgShell, startup med tech fondata nel 2019 e accreditata come spin off del Politecnico di Milano, è una delle quattro startup vincitrici della seconda edizione di Cross The Bridge. Ce la presenta Marco Ferroni, l’amministratore delegato. Di cosa si occupa MgShell? «Lavoriamo nel campo dello sviluppo e commercializzazione di dispositivi intraoculari a rilascio di farmaco e per il trattamento di patologie retiniche». Tutto questo si concretizza in un oggetto realizzato dalla startup, sottile come un ago. «Viene caricato in una siringa e iniettato nell’occhio del paziente che ha bisogno di una particolare cura». Le persone che soffrono di maculopatia, come spiega Marco, devono ricorrere a terapie a vita e questo comporta un frequente e periodico passaggio in ospedale. La soluzione…
Da Nireos arriva Gemini, l’interferometro che permette di modulare la luce per misurarne i colori
Nel gruppo delle quattro startup vincitrici di Cross the Bridge – prima edizione, c’è Nireos, fondata nel 2018 all’interno del dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano. Ce l’ha presentata Fabrizio Preda, il Ceo. «Abbiamo sviluppato Gemini, un interferometro: è un dispositivo ottico che permette di modulare la luce per misurarne i colori. Mentre il nostro occhio rileva l’RGB (rosso, verde e blu, ndr), questo strumento misura tutti quanti i colori della luce. Non solo nel visibile, ma anche nell’ultravioletto e nell’infrarosso». Con questa tecnologia, contenuta in una camera iperspettrale, Nireos punta a innovare nel campo agrifood. «L’idea è utilizzarla per scattare fotografie particolari a oggetti all’interno delle vertical farm. Misurando lo spettro della luce per ogni punto di una foglia, per esempio, si ottengono molte informazioni sullo stato di crescita e di salute della pianta. Così si può fare anche un controllo qualità». Ad oggi la startup ha già instaurato rapporti con vertical farm in Italia. «Con Cross the…
Moi Composite lancia la soluzione ibrida tra stampa 3D e fiber placement
Tra le quattro start up vincitrici della prima edizione di Cross the bridge c’è Moi Composite, spin off del Politecnico di Milano fondato nel 2018, lavora con materiali a elevate prestazioni, come ci ha spiegato il founder Gabriele Natale. «La nostra startup sta sviluppando questa tecnologia proprietaria, utilizzando il materiale composito a fibra continua». Come avviene il meccanismo? «Depositiamo il materiale composito con un braccio robotico per controllare meglio la direzione spaziale. In termini di sbocchi settoriali questo tipo di materiali potrebbe essere impiegato in aerospazio, difesa, automotive, nautica, ma anche nel biomedicale. Abbiamo creato “Moi Dental”, per creare barre per protesi dentali, impiantate ad oggi in più di 150 pazienti». Con Cross the Bridge, anche Moi cerca di scalare il business. «Abbiamo iniziato a industrializzare alcuni pezzi, sempre cercando di tutelare la parte innovativa. Vogliamo proteggere l’IP. Grazie a questo percorso abbiamo infatti esteso il brevetto ad altri paesi. Nel frattempo, siamo in cerca…
Con Complexdata dalle immagini ai dati genomici per creare modelli predittivi
Tra le quattro startup vincitrici della prima edizione di Cross the bridge, abbiamo intervistato Caterina La Porta, tra i founder di ComplexData, realtà costituitasi nel 2018 all’interno dell’Università degli Studi di Milano. «Il team ha esperienza nel campo della digital health – ci ha spiegato Caterina – Lo spin off ha un motto: creare valore decodificando i dati. Analizziamo qualsiasi tipo di dato: dalle immagini ai dati trascrittomici e genomici; ed estraiamo informazioni. Le possiamo visualizzare in modo semplice e creare così modelli predittivi». Il settore della salute e dell’healthcare ha registrato innovazioni notevoli negli ultimi anni, spinti anche dall’emergenza pandemica. I dati, in questo senso, sono fondamentali. «I nostri clienti finali sono ad esempio gli ospedali che richiedono il servizio: pensiamo di proporre abbonamenti agili. Poi ci saranno senz’altro anche le case farmaceutiche. Dopo il pitch a Cross the Bridge un paio di imprenditori e aziende ci hanno contattato e stiamo collaborando con loro». IL…