E la bici dove la metto? A Milano, l’aumento dell’uso della bicicletta e del bike sharing – con quasi 15.000 bici in circolazione – dovrebbe essere accompagnato da un adeguato sviluppo degli stalli per il parcheggio. Nonostante la città sia tra le migliori in Italia per infrastrutture ciclabili e intermodalità, la disponibilità di parcheggi sicuri resta limitata: solo una piccola percentuale dei Comuni italiani, incluso Milano, supera i 45 stalli ogni 1.000 abitanti .
Questo squilibrio ostacola la mobilità sostenibile e alimenta il problema dei furti, ancora troppo diffuso. Servono investimenti mirati e una pianificazione urbana che metta davvero al centro la ciclabilità. A rispondere a questa esigenza c’è WEELO, un progetto innovativo di Bicincittà Italia Srl che integra bike sharing, bike parking e bike rental in un unico circuito.
L’obiettivo? Rendere le città più ciclabili e sostenibili, con infrastrutture che si armonizzano con l’ambiente urbano. Il progetto ha ricevuto un contributo dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi tramite la Call for Solutions e sarà presente come espositore nel bike corner a E_mob, la 9ª Conferenza Nazionale della Mobilità Elettrica, che si terrà a Milano in Piazza Città di Lombardia dal 29 settembre al 1° ottobre.
Abbiamo chiesto a Gianluca Pin, CEO dell’azienda, di raccontarci le origini del progetto e la sua evoluzione.

Come è nato il progetto Weelo?
Abbiamo un’esperienza pluriennale nel settore della mobilità sostenibile, con un focus storico sul bike sharing.
Ci piace pensare che i nostri servizi di biciclette pubbliche condivise abbiano giocato un ruolo cruciale nell’aumentare la consapevolezza che nelle aree urbane la bicicletta è la soluzione ideale per gli spostamenti brevi in città. Parliamo di vantaggi economici, di risparmio di tempo e di benefici per la salute.
E allora ci siamo resi conto che era il momento di fare un passo oltre. Abbiamo quindi deciso di creare servizi specifici per chi già usa la bici in città, ma soprattutto per chi ancora non lo fa, spesso per la paura dei furti.
È così che è nato il progetto Weelo, con l’obiettivo di creare una rete di parcheggi sicuri per le biciclette e di facile accesso per tutti. Il tocco in più è che sono anche esteticamente piacevoli e in grado di risolvere un problema di decoro urbano, quello delle “malasosta”, ovvero bici e monopattini parcheggiati su transenne, pali, marciapiedi…
Come siete venuti a conoscenza della “Call for Solutions”? Come è stata utile per la vostra azienda e che investimenti avete fatto?
Siamo venuti a conoscenza della “Call for Solutions” durante la fiera EICMA 2023, dove abbiamo scoperto l’iniziativa della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Il contributo ricevuto tramite questa call è stato fondamentale per sviluppare e concretizzare le nostre idee.
Ci ha permesso di investire nella ricerca e sviluppo dei nostri prodotti, trasformando i nostri concept in soluzioni reali e pronte per il mercato. E le ricadute positive si vedranno presto anche sulla stessa città di Milano: abbiamo da poco completato le installazioni di 6 velostazioni (Weelo HUB) che saranno aperte al pubblico a settembre.
Qual è il futuro della mobilità in contesti come quello della città di Milano e come la vostra innovazione può fare la differenza?
La micromobilità (pensiamo anche alle e-bike e ai monopattini) rappresenta una delle risposte più efficaci alle sfide della mobilità del futuro in contesti come Milano. Ma per renderla davvero competitiva rispetto al mezzo privato, deve essere conveniente, e per noi convenienza non significa solo risparmio economico, ma un insieme di fattori che rendano l’esperienza di utilizzo semplice, pratica e accessibile.
Andare in bici deve essere facile (grazie a servizi digitali e infrastrutture ben connesse), sicuro (con ciclabili protette e capillari), veloce (senza il peso del traffico e del parcheggio) e gratificante (perché migliora la qualità della vita, dell’ambiente e del tempo). Con Weelo, vogliamo costruire una rete di servizi intelligenti che semplifichino gli spostamenti quotidiani, che facciano pensare al cittadino “Con tutti questi vantaggi ma perché mai non dovrei usare la bici?”.
Ma il nostro obiettivo è anche culturale: vogliamo scardinare l’idea che la mobilità dolce sia solo un’alternativa per chi non può permettersi l’auto. È, al contrario, la scelta consapevole di chi cerca efficienza, libertà e benessere urbano.
In quali mercati pensate che il made in Italy relativo al settore bike sia più apprezzato? Qual è la vostra esperienza diretta; dove è già presente la soluzione e in quali Paesi pensate di arrivare?
In Europa, i livelli di “ciclabilità” variano notevolmente. I Paesi del Nord Europa sono riconosciuti come modelli da seguire per la qualità delle infrastrutture e la cultura ciclistica. Tuttavia, stiamo assistendo a una trend crescente anche nei Paesi del Sud e dell’Est.
Noi di Weelo stiamo presentando il nostro progetto in tutta Europa, mettendo in evidenza la flessibilità e modularità dei nostri prodotti. Questi ultimi possono essere personalizzati per adattarsi sia alle esigenze di un piccolo paese di provincia che a quelle di una grande metropoli.
Attualmente siamo presenti solo in Italia, ma siamo fiduciosi che il nostro impegno ci porterà presto a espanderci anche al di fuori dei confini nazionali.
Cosa vi aspettate per la vostra realtà aziendale da qui a 5 anni e che progetti avete in mente?
Nei prossimi cinque anni, puntiamo a consolidare la nostra posizione nel settore della mobilità ciclistica urbana.
Come? Espandendo la nostra rete di servizi intelligenti in diverse città europee.
Continueremo a investire significativamente in ricerca e sviluppo per migliorare i nostri prodotti e servizi, mantenendoci all’avanguardia nell’innovazione.
Abbiamo diversi progetti ambiziosi in mente, in particolare quelli legati alla logistica dell’ultimo miglio.
Crediamo fermamente che una rete di consegne “green”, basata sull’uso di cargo bike e box di consegna al posto dei furgoni, sia non solo possibile ma anche necessaria per le città del futuro. Parallelamente, continueremo il nostro impegno per promuovere la bicicletta come un mezzo di trasporto efficiente, economico e sostenibile.
Per noi, la bici non è solo un’alternativa, ma la scelta migliore per le città di domani. Questa è la nostra “Weelosophy”.
Che consigli ha da dare ad altre imprese innovative del settore bike e soprattutto a giovani startupper?
A tutte le imprese innovative del settore bike e, in particolare, ai giovani startupper, il consiglio è di tenere presente che la bicicletta non è solo un mezzo di trasporto, ma il simbolo di un cambiamento culturale profondo.
Il ruolo di chi lavora in questo settore, soprattutto nelle startup, è cruciale nel demolire i preconcetti e nel mostrare il valore intrinseco della bicicletta per la salute delle persone, la salvaguardia dell’ambiente e il miglioramento della qualità della vita urbana. Essere promotori di questa visione è cruciale.