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2013

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A Milano il Capodanno è in famiglia

Immancabile il cenone con spumante e cotechino

 Il capodanno dei milanesi? Una festa in famiglia visto che il 68,9% dei meneghini si prepara ad accogliere il 2014  a casa o tutt’al più consumando il cenone con gli amici (28,1%) o i parenti (25,1%) . Lo rivela una recente indagine della Camera di Commercio di Milano   su 801 italiani, 267 a Milano e altrettanti a Roma e a Napoli.

La tendenza “casalinga” – in gran parte figlia della crisi – era stata già rilevata dalla stessa indagine in occasione del Natale, trascorso a casa propria dal 53,3% dei milanesi e dal 28,3% a casa di parenti.

E Capodanno in famiglia sia allora, ma senza rinunciare del tutto alla festa in tavola che complessivamente costerà a ogni milanese 80 euro. Una parte è certamente destinata a garantire alcune tradizioni irrinunciabili. Prima di tutto, sempre secondo la ricerca della Camera di Commercio, lo spumante a mezzanotte, un “must” per il 26,2% degli intervistati, seguito, con un 19,1% dal cotechino con le lenticchie, peraltro protagonista di un’annata eccezionale, con un aumento delle vendite del 9% rispetto allo scorso anno  per un totale di 6,5 milioni di chili di insaccato serviti.

 Menù per il cenone: e per chi non ha le idee chiare?

Per chi non ha ancora le idee chiare sulle pietanze da servire la sera del 31 dicembre, dal sito della Camera di Commercio di Milano si possono ricavare alcune indicazioni utili, all’insegna di tradizione e tipicità.

Come la scelta di puntare su un menu a base di specialità lombarde che sono numerosissime: 243 prodotti tradizionali – dai tortelli agli amaretti –  per realizzare una cena tipica dall’antipasto al dolce; 26 prodotti DOP o IGP e oltre 40 vini tra DOC, DOCG e IGT. Secchi, rossi, bianchi, frizzanti … per ogni tipo di brindisi.

E se manca il panettone, certamente sarà ancora possibile acquistarlo in uno degli oltre 200 esercizi commerciali di Milano e provincia che espongono il logo del Panettone tipico preparato secondo la tradizione artigiana milanese, seguendo cioè un preciso disciplinare di produzione che assicura la qualità degli ingredienti e l’autenticità della ricetta . Sì, proprio quella che centinaia di anni fa realizzò Toni, il modesto servo della corte di Ludovico il Moro e che, da allora, è immancabile sulle nostre tavole e sempre più diffuso anche all’estero.

Non manca proprio nulla. A ognuno il suo menu’. A tutti buon Capodanno.

 

Diventare agente immobiliare

Agente immobiliare    Quanti sono gli agenti immobiliari ? Secondo  i dati della Camera di Commercio di   Milano sono 3.662 a Milano le imprese attive nel settore della  mediazione  immobiliare,  età media dei titolari 46 anni, ed è un comparto ancora  decisamente maschile, solo un titolare su quattro è donna.  

In tre anni  le imprese sono aumentate del 7%,  due punti percentuali in più rispetto all’incremento medio italiano che ha portato il totale nazionale a oltre 42mila imprese.

In particolare a Milano sono le società a responsabilità limitata con socio unico a  crescere di più , mettendo a segno un +17% .

Insomma il settore, a livello numerico cresce e tende a preferire forme di impresa più organizzate

Ma il mercato della casa come sta andando?

La recente “Rilevazione dei prezzi degli Immobili sulla piazza di Milano e Provincia” effettuata da OSMI Borsa Immobiliare in collaborazione con FIMAA Milano Monza & Brianza nel secondo semestre 2013 mostra che comprare casa a Milano costa in media 4.968 euro/mq  (per gli immobili residenziali nuovi, di classe energetica A-B) se di nuova costruzione con un -3,2% sull’ano precedente , ma la ripresa del settore sembra ripartire d aMilano infatti per le compravendite abbiamo un +0,1% contro il -9,7% medio italiano. 

“Come avevamo previsto, negli ultimi mesi del 2013 si è verificata una graduale ripresa delle compravendite che a Milano, nel terzo trimestre dell’anno, sono cresciute di oltre nove punti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – ha dichiarato Marco Dettori, Presidente di OSMI Borsa Immobiliare, Azienda Speciale della Camera di commercio di Milano –  principalmente per effetto del repricing, esteso ormai anche al prodotto di nuova costruzione e alle zone più centrali della città. Inoltre la diffusione sempre più marcata di abitazioni di qualità, con consumi energetici ridotti, unitamente alle trasformazioni connesse ad Expo 2015, stanno contribuendo a dare a Milano il volto e la forma di una capitale europea.  Se ne sono accorti gli investitori stranieri la cui presenza, soprattutto per via del processo di revisione dei prezzi e della crescente presenza di un’offerta immobiliare di qualità, è decisamente aumentata nel corso dell’ultimo anno, con un particolare interesse  per le zone Nord e Nord-Ovest dei Bastioni. Le premesse per la ripresa del settore immobiliare, con caratteristiche certamente diverse da quello che abbiamo conosciuto in passato, sembrano esserci, ma è necessario superare l’ ostacolo più rilevante, rappresentato dalle erogazioni bancarie ancora troppo scarse.”

“Nel mercato residenziale si assiste al consolidamento di due mercati paralleli, con caratteristiche differenti: il mercato del prodotto nuovo  e di quello  usato  – ha dichiarato Vincenzo Albanese, Presidente di FIMAA Milano Monza & Brianza – Il mercato dell’ usato, rispetto al  nuovo, ha mostrato maggiore reattività, riconducibile principalmente    alla maggior flessibilità del prezzo definito in fase di trattativa che non si verifica nel caso del  nuovo. Questa dinamicità ha determinato un’inversione di tendenza dei volumi transati che a Milano, nel III trimestre del 2013, sono aumentati del 9,4%, con una conferma di incremento anche nel IV trimestre.  Parallelamente registriamo una stabilizzazione dei prezzi che presumibilmente proseguirà nel I semestre 2014 con limature al ribasso dei valori top. Il mercato residenziale in Milano città è certamente un mercato di  sostituzione,  caratterizzato da una domanda che permane nei confini urbani. Infine, riteniamo che il I semestre del 2014 rappresenti un momento cruciale per la ripresa del mercato in termini di transazioni, anche in vista di EXPO 2015 che diffonderà maggior fiducia nella domanda e alimenterà la voglia di “fare”.

Ma qual è il ruolo del mediatore immobiliare?

Quello di essere al di sopra delle parti, acquirente e venditore, e cercare di mettere d’accordo la domanda e l’offerta affinchè si arrivi a un accordo.

Proprio per la delicatezza della funzione,  per tutelare il corretto andamento del mercato, la norma predispone determinati requisiti professionali e morali per poter svolgere questa professione.  Il soggetto che esercita abusivamente, non solo perde il diritto a ricevere la retribuzione per  il suo servizio ma incorre anche in sanzioni.

Nel caso si voglia intraprendere questa attività in forma societaria, tutti i legali rappresentanti, e coloro comunque preposti alla mediazione,  devono possedere i requisiti previsti dalla legge. Rimangono esclusi i soci di capitale

Ma come si fa  per diventare agente immobiliare?
Per la  regione Lombardia è necessario avere un titolo di studio di scuola superiore di secondo grado, un corso di 220 ore presso un ente accreditato e avere passato l’esame di idoneità presso la Camera di commercio competente per provincia.

 Inoltre è necessario possedere requisiti morali ovvero:

  • il godimento dei diritti civili,
  • non essere interdetti o inabilitati,
  • non essere fallito,
  • non aver riportato condanne  le quali la legge commini la pena della reclusione non inferiore, nel minimo a due anni, e nel massimo a cinque anni;
  • non essere stato sottoposto a misure di prevenzione ai sensi della normativa per la lotta alla delinquenza mafiosa.

Una volta ottenuti i requisiti  professionali  se  si vuole mettersi  in proprio e aprire un’agenzia immobiliare, è necessario presentare la segnalazione certificata di inizio attività (o SCIA) utilizzando la Comunicazione unica al Registro delle imprese nella cui provincia  verrà esercitata l’attività.

Insomma passato l’esame è possibile diventare agente immobiliare in un giorno.

Sicurezza e luminarie natalizie. I consigli della Camera di Commercio

Abbelliscono l’albero di Natale, rallegrano i balconi delle case, illuminano i presepi: le luci e i fuochi d’artificio sono un “must” del Natale ma, l’attenzione sulla sicurezza deve restare alta. Per questo è importante accertarsi prima dell’acquisto che i prodotti siano conformi alla legge e seguire comunque buone regole d’uso.

Occhio a confezione ed etichetta delle luci e dei fuochi d’artificio di Natale

Per una guida completa in merito alle indicazioni obbligatorie sull’etichetta del prodotto, si può fare riferimento al vademecum curato ormai da alcuni anni dalla Camera di Commercio di Milano . Qui ne richiamiamo alcune ricordando che in ogni caso è opportuno usare prudenza, soprattutto quando i bambini vengono a contatto con le catene luminose.

Cosa guardare allora sull’etichetta? Prima di tutto la marcatura CE, i dati che identificano fabbricante/importatore – ad esempio ragione sociale o marchio e indirizzo – e i dati identificativi del prodotto (codice a barre, numero articolo, etc.). Ci sono poi le caratteristiche tecniche, dai volt alla classe di isolamento su cui si basa la protezione dalla scossa.

E’ molto importante verificare qual è l’uso consentito delle lampade in modo da sapere con certezza se sono per interno o per esterno. In particolare, nel caso di catene luminose per uso esterno, queste devono essere munite di un cavo in gomma e sulla confezione deve esserci l’indicazione IP23 o IP44 sul livello di protezione degli involucri.

E veniamo agli articoli pirotecnici, quelli che si usano, solitamente, per chiudere l’anno “con i botti”.

Prima regola da ricordare è che l’uso dei fuochi d’artificio è vietato ai minori di 14 anni, anche nel caso di fuochi di categoria 1 cioè potenzialmente poco lesivi, scarsamente rumorosi e utilizzabili all’interno degli edifici.

Divieto poi fino alla maggiore età per i fuochi artificiali di categoria 2 cioè con pericolosità potenziale ridotta e utilizzabili all’esterno.

Importante verificare che sulla confezione o su una piastrina sia presente, anche in questo caso, la marcatura CE. E, ancora una volta, occhio all’etichetta dove non devono mai mancare i dati relativi al fabbricante o all’importatore se la fabbricazione è avvenuta fuori dalla Ue, e tutta una serie di informazioni che rappresentano l’”identikit” del prodotto. Tra queste, l’anno di fabbricazione e  la distanza minima di sicurezza da rispettare.

Buon senso e segnalazione di  non conformità tra le armi del consumatore

In ogni caso, adottare un comportamento ispirato al buon senso è la prima e fondamentale regola: evitare ad esempio di rimuovere le lampade quando sono collegate all’elettricità o, nel caso dei fuochi d’artificio, conservarli lontani da fonti di calore e tenerli fuori dalla portata dei bambini!

Segnaliamo comunque la possibilità, per chi ritiene di aver acquistato prodotti non conformi a Milano e provincia, di inviare una segnalazione alla Camera di Commercio di Milano che attiverà le autorità competenti ad effettuare i controlli. Il modulo è scaricabile da questa pagina .

Sale per congressi al centro di Milano… e con vista

Oggi palazzo Giureconsulti è un moderno centro congressuale che offre sale per congressi al centro di Milano. Il design la moda arte, negli ultimi anni ha ospitato eventi  delle più prestigiose istizioni nazionali e internazionali, oltre che di grandi imprese di ogni settore.  E nelle sale per eventi per  quanto tecnologicamente dotate la storia e l’arte la fanno da padronePalazzo Giureconsulti

Sede storica dell’economia Milanese, ancora prima di Napoleone e di Maria Teresa d’Austria,  le sale del  Palazzo dei Gireconsulti  erano il putno di riferimento della vita economica, ed è oggi  una delle sedi storiche messe a disposizione dalla Camera di Commercio alle aziende, per la realizzazione dei propri eventi.

Fu proprio per volere del Papa Pio IV, su progetto di Vincenzo Seregni  la sua costruzione risale al 1562, sviluppandosi attorno alla torre civica del Broletto. Originariamente inoltre la parte frontale del palazzo, caratterizzata dallo stile rinascimentale delle doppie colonne del porticato, chiudeva interamente uno dei lati di Piazza Mercanti, punto strategico per oltre 5 secoli di scambi commerciali e per le istituzioni comunali.

 Un tempo Palazzo Giureconsulti era addirittura adibito a osservatorio.  In un certo momento della mattinata il guardiano del palazzo aveva il compito di salire sulla cima della torre e rivolgere il suo sguardo in direzione dell’Osservato di Brera. In caso di cielo sereno, alle 11.57 avrebbe dovuto vedere sventolare una bandiera. Quello era il segnale. A quel punto il custode lasciava cadere una sfera dorata lungo l’asta del parafulmine: con questo sistema il campanaro del Duomo cominciava a suonare le campane permettendo ai milanesi di capire che era Mezzogiorno

Palazzo Giureconsulti inaugurato nel 1654 per oltre due secoli ospitò varie istituzioni, le sue sale  ospitarono eventi prestigiosi, finalmente nel  1911 venne acquistato dalla Camera di Commercio di Milano che ne fece la propria sede ufficiale.

 Sfortunatamente però con l’incombere della Seconda Guerra Mondiale, il Palazzo ne risentì notevolmente venendo danneggiato da un bombardamento aereo nel 1943. Nonostante i danni subiti fossero alquanto rilevanti, nel dopoguerra la parte interessata venne ristrutturata perfettamente permettendo alla Camera di Commercio di proseguire le proprie attività all’interno fino al 1957, anno in cui la sede  venne spostata in Via Meravigli per esigenze di spazio.sala colonne

Declinandosi in chiave moderna, mantenendo però l’autenticità e il prestigio storico che lo contraddistingue, Palazzo Giureconsulti vive ancora oggi rappresentando una location ideale per incontri ed eventi di diversa natura, il tutto ad un passo dal cuore di Milano. Sviluppandosi su una superficie di ben 2000 mq distribuita su 4 piani, il fascino e la moltitudine delle 8 sale convegni e delle diverse aree esposizioni  rigorosamente dotate delle ultime tecnologie e wifi ,offre a Palazzo Giureconsulti una grande versatilità rendendolo idoneo ad ogni occasione, affascinando i suoi ospiti con affreschi settecenteschi ed elementi architettonici degli di nota. E per uno  splendido evento di mezza estate,  di sera all’aria aperta in compagnia della vista delle guglie del Duomo, la scelta non può che ricadere sulla magnifica Terrazza di “Sala Terrazzo”

Palazzo Giureconsulti : sale per congressi al centro di Milano e della sua storia

Panettone artigianale: l’arte del Natale

Come ritrovare  il gusto del panettone artigianale? quel sapore che è  memoria della festa,  di un rito  ricco di significati  e di ricordi.

Una storia antica quella del panettone,  secolare, che risale alla  Milano di Ludovico il Moro.

Varie le vulgate sulla nascita del panettone, “el pan del Toni”, ma due sono le versioni più accreditate su questo Toni e sul suo pane .

La prima lo vede  garzone di belle speranze che per far colpo sulla figlia del  fornaio inventò un dolce stupendo che gli valse le agognate nozze, la seconde invece lo descrive autore di una scelta geniale e disperata di un cameriere della corte di Ludovico il Moro che grazie al suo talento mise insieme all’ultimo minuto svariati resti della dispensa e creò il suo capolavoro. Insomma un dolce nato per forza o per amore, ma comunque sotto il segno del genio rinascimentale.

Oggi il panettone è un simbolo di Milano nel mondo e  conquista web sociale e gli stranieri.

Una ricerca della  Camera di commercio di Milano, attraverso  Voices from the blogs dell’Università degli Studi di Milano (voicesfromtheblogs.com) su circa 50mila commenti in Rete analizzati dal 1° novembre al 1° dicembre, mette in luce che più della metà delle citazioni online nel mondo della parola panettone  vengono infatti non dall’Italia ma dall’estero (52,8%). Si parla di panettone 500 volte al giorno (in tutto il mese di novembre).

Primo dolce di Natale internazionale al taglio, supera con 16mila commenti il Pudding inglese e il teutonico  Stollen con circa 10mila citazioni. Viene superato dai colorati Candy canes (29.457).

Ma come riconoscere il panettone artigianale quello della tradizione?logo panettone

Quello che probabilmente già mangiava Leonardo Da Vinci, mentre progettava opere idrauliche, affreschi e statue equestri?

Il modo più semplice è verificare se reca il marchio di qualità  della Camera di commercio per il panettone artigianale .

Logo  che si ispira all’uomo vitruviano di Leonardo ( cerchio e quadarato)  e ai colori delle vetrate del duomo. Il marchio viene conferito ai prodotti che rispettano il disciplinare di produzione,  stilato da maestranze e associazioni di categoria, per l’imprenditore che vuole aderire qui può trovare l’apposito modulo di partecipazione, per il consumaotre che  lo cerca può trovare l’elenco degli esercizi pubblicato in questa pagina.  Il disciplinare, dotto e rigoroso, prevede cosa mettere  ( specificando ad esempio anche il calibro dei canditi di cedro ) e cosa non mettere.

Sono assolutamente tabù ad esempio gli Organismi Geneticamente Modificati, ma anche coloranti e conservanti.

In effetti  proprio per la mancanza di conservanti il vero panettone artigianale è meglio mangiarlo subito, magari dopo una breve sosta sul termosifone di casa prima delle consumazione natalizia.

Ma il disciplinare ovviamente non si ferma su cosa mettere,  ma anche su come  ripercorrendo tutti i passaggi voluti dalla tradizione, fino ad arrivare alla “Formatura ”  la  fase che conferisce l’aspetto finale del dolce che viene realizzata attraverso le seguenti operazioni: “spezzatura”, cioè porzionatura dell’impasto finale lievitato;  “pirlatura”, ovvero l’ arrotondamento delle porzioni d’impasto;  posa dei “pirottini”, cioè deposizione dell’impasto negli stampi di cottura.

Parole coniate  in  fredde notti d’Avvento  illuminate solo dai bagliori dei forni,  pensate e dette dagli artisti del mestiere, si perché il sapore è il frutto del sapere, per questo  il panettone artigianale è uno dei capolavori dell’arte del Natale