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La tua Pmi in Rete: 5 consigli per non sbagliare

Mettere la propria PMI iOverhead View Of Businesspeople Working At Office Computern rete non significa, necessariamente, aprire un negozio online.

Il 23% degli utenti web italiani, ad esempio, cerca i prodotti online per poi acquistarli nel negozio fisico, un processo chiamato ROPO: Research Online Purchase Offline.  Ma tra l’essere una PMI online e l’essere una PMI attiva online c’è una differenza non da poco: essere in rete tanto per esserci è come non esistere.

Vogliamo darvi cinque consigli su come mettere la vostra PMI in rete e ottimizzare al massimo l’esperienza:

1) avere obiettivi a medio/lungo termine su cosa voglio ottenere attraverso Internet,  se avere visibilità, generare lead o vendere attraverso un e-shop. L’importante è rendersi conto che, per avere dei risultati, servono tempo, pazienza ed impegno.

2) Analizzare il customer journey: conoscere l’esperienza del cliente con la mia PMI nel corso del tempo e nei diversi punti di contatto permette di creare l’identikit del cliente standard (detto “persona”) e creare campagne di marketing mirate o aggiungendo supporti dove ne ha più bisogno.

3) Monitoraggio coerente con gli obiettivi: va mantenuto costante tutto l’anno ed esistono tool gratuiti come Google Alert  a supporto di quest’attività, ma deve essere intensificato durante eventi promozionali, lanci di nuovi prodotti o eventuali situazioni di crisi, in modo da poter reagire in tempo e costruire campagne di real time marketing.

4)  Fare Online Branding: l’azienda deve rappresentare quei valori specifici che la distinguano dalla concorrenza. Questi valori si costruiscono sia attraverso la voce stessa dell’azienda, attraverso la narrazione  di ciò che non si vede (storie di utenti soddisfatti, processi produttivi, approfondimenti…), sia da quella dei clienti.

5)  Fidelizzazione: un cliente soddisfatto ritorna portando con sé altri potenziali clienti. Attraverso il web la vostra PMI può creare servizi e promozioni dedicate che spingano il cliente a connettersi più volte, semplificandone la profilazione, e a parlare dei vostri prodotti/servizi all’interno della sua cerchia, fungendo da vettore pubblicitario.

Tre buone ragioni per visitare Milano

Visitare Milano dopo Expo 2015
Visitare Milano dopo Expo 2015

Visitare Milano non è più solo un “affare” per manager della finanza e addetti al fashion system, complice la kermesse di Expo 2015, e, più in generale, i grandi sforzi compiuti negli ultimi anni per far “cambiare pelle” alla città rendendola sempre più aperta, attrattiva e accogliente. La sfida che aspetta adesso le istituzioni e le imprese del territorio è quella di condividere strategie per consolidare questo processo di rinnovamento dell’identità della città contribuendo a collocarla tra le destinazioni top dei grandi flussi turistici internazionali. Obiettivo ambizioso, ma possibile per almeno 3 buone ragioni richiamate in alcune analisi sul settore Turismo presentate di recente in Camera di Commercio.

  1. Oggi in Italia, secondo i dati dell’Osservatorio Travel, il turismo delle città d’arte origina circa il 35% degli arrivi e il 27% delle presenze complessive. Milano è assolutamente in grado di cavalcare questo trend, valorizzando il suo ricchissimo patrimonio culturale e una filiera imprenditoriale legata alla cultura che a Milano e provincia si compone di  14mila imprese con 80mila addetti.
  2. La città inoltre è il terreno ideale per lo sviluppo di un turismo sempre più esperienziale, capace di mescolare gusto, eleganza, lifestyle, in una parola “made in Italy”, all’esperienza di visita nel capoluogo. E può essere letto come una prova l’incremento pari al 19,4% rispetto allo scorso anno del tasso di occupazione alberghiero durante la Fashion Week di settembre 2015 (dati Res Str Global ).
  1. Infine, visitare Milano significa fare un viaggio in una capitale riconosciuta dell’innovazione, con un patrimonio di competenze tecnologiche alimentato da più di 40mila imprese “smart” che potranno senz’altro contribuire alla promozione del territorio e all’offerta di servizi avanzati per il turista affiancando e supportando il lavoro degli operatori del settore turistico in senso stretto, rappresentato da oltre 19mila imprese con quasi 130mila addetti.

 

 

5 consigli per il tuo shopping online

Consigli per uno shopping online sicuro
Consigli per uno shopping online sicuro

Il ciclone Black Friday-Cyber Monday ha aperto ufficialmente la caccia ai regali di Natale. Per evitare le file chilometriche e il freddo invernale in attesa, lo shopping online natalizio è l’alternativa migliore.

Nel 2015 in Italia lo shopping online è cresciuto del 21% rispetto al 2014, con elettronica e abbigliamento a registrare il maggior incremento di settore. Secondo Google più di metà degli utenti farà acquisti attraverso smartphone o tablet, ormai interfacce fondamentali per la fase di ricerca e per l’acquisto.

Ma come muoversi tra le offerte che Internet propone per lo shopping natalizio? Ecco 5 consigli per evitare errori:

  • Attenzione alle possibili frodi: utilizzare portali di vendita conosciuti e certificati, usare carte prepagate non connesse al conto in banca ed evitare di aprire link o email sconosciuti o sospetti. In questo modo si evita di incappare in malware o rischi di hackeraggio delle proprie carte di credito.
  • Confrontare i prezzi: ricercare su più portali è fondamentale. Esistono app di comparazione prezzi, come ScanLife o Amazon, che possono venire incontro all’utente. Attenzione a prodotti “troppo” scontati o con prezzi troppo bassi: il rischio di trovarsi davanti ad un falso è sempre in agguato.
  • Guardare le recensioni: Tripadvisor o Yelp! hanno costruito il loro core business attorno ai commenti dei clienti. Utilizzarli per farsi un’idea sul prodotto o anche sul portale online stesso può chiarire molte idee.
  • Leggere attentamente: bisogna sempre stare attenti alle descrizioni del prodotto e alle modalità d’invio e pagamento. Bisogna essere certi al 100% di cosa e come si compra.
  • Non avere fretta: se pensate di essere davanti ad un’offerta irrinunciabile, fate un bel respiro e cercate ancora; buttarsi a capofitto sul primo prodotto che si trova rischia di farvi perdere delle vere occasioni.

5 step per aprire una startup

La tua startup in 5 step
La tua startup in 5 step

Aprire una startup significa lanciarsi in un’avventura che può diventare molto rischiosa se non si hanno delle basi solide. In 5 step, ecco un percorso da seguire per evitare di cadere in trappola!

1. Avere un’idea forte, semplice da spiegare ma difficile da replicare e che vada a rispondere ad un bisogno concreto. Qurami, ad esempio, è un’applicazione che fa evitare all’utente di perdere tempo in coda allo sportello (siano le poste o un negozio di telefonia), prenotando dallo smartphone il proprio turno.

2. Colmare le lacune imprenditoriali con lo studio. La formazione è importante. Per aprire una startup è necessario sapere come  “vendere” la propria idea e gestire un’azienda. Negli anni sono nati corsi e scuole apposta per questo segmento di mercato, come InnovAction Lab e SeedLab

3.  Indagare il mercato di riferimento, essere consci delle potenzialità e delle criticità del prodotto, stendere un piano aziendale. Tutto questo viene definito all’interno del Business Plan, documento fondamentale per aprire una startup o qualsiasi attività imprenditoriale. Un aiuto può pervenire dal Punto Nuova Impresa di Formaper, che fornisce assistenza personalizzata e orientamento a chi vuole aprire una startup.

4.  Trovare dei finanziatori che credano nel progetto. Non è mai consigliabile aprire un’attività solo con i propri risparmi. Un’opzione è ricorrere alla cosiddetta “tripla F”: Family, Friends & Fools. In assenza (o in aggiunta) si può far riferimento, ad esempio, ai bandi di contributo che l’Unione Europea pubblica spesso a favore delle PMI e delle startup innovative, ed è sempre consigliabile tenerne d’occhio il sito.

5. Pensare ai clienti.  Bisogna tenere a mente che ogni startup (innovativa o meno), azienda o servizio vive sulla soddisfazione del proprio target di riferimento. La user experience è fondamentale, poiché saranno i primi clienti a delineare cosa funziona meglio e cosa funziona meno. In questo post di Paul Graham, venture capitalist, si sottolinea l’importanza dei primi clienti, paragonandoli a consulenti d’azienda: possono indirizzare la startup verso il successo. Basta ascoltarli.

Imparati gli step, siete pronti a partire?

 

Ricerca e innovazione: nuovo bando per le startup innovative

Nuovi contributi per le startup innovaitve con il Bando Ricerca e Innovazione 2015
Nuovi contributi per le startup innovative con il Bando Ricerca e Innovazione 2015

“Solo chi è capace di produrre continuamente innovazione può avere successo”  firmato Andrea Pininfarina.

Questa frase rappresenta al meglio il momento di estrema vitalità che sta vivendo la città di Milano. Per stimolare questo entusiasmo, la Camera di Commercio pubblica il “Bando Ricerca e Innovazione 2015”, indirizzato a tutte le PMI lombarde e strutturato come un contributo a fondo perduto d’importo fisso con l’obiettivo di incoraggiare l’innovazione di processo, attraverso la creazione di nuove tecnologie digitali, e supportare l’avvio di nuove startup innovative in Lombardia

Ma cosa fa di un’azienda una startup?

Con startup innovativa s’intende, utilizzando la definizione del Decreto Legge 179/2012, una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano oppure Societas Europea, le cui azioni o quote non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione.  Come requisiti principali una startup deve avere, come oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi, il cui valore di produzione annuo non deve superare i 5 milioni di euro.

Entrare nel settore delle startup innovative in Lombardia significa entrare in un segmento di mercato molto vivo. Tutti i numeri del settore sono in crescita: secondo il report nazionale del terzo trimestre 2015 di “Info Camere” le startup innovative iscritte al Registro Imprese sono 4.704, in aumento del 11,8% rispetto a Giugno 2015. Milano e la Lombardia sono in prima linea in questo settore: la Regione Lombardia ospita il 21,6% del totale delle startup innovative nostrane, cioè 1.018; di queste 680, il 14,5% del totale, sono in provincia di Milano. Anche sul lato occupazionale si registrano numeri positivi: rispetto alla rilevazione del trimestre precedente, datata 30 giugno 2015, gli occupati del settore sono cresciuti del 24,6%.

Dato l’aumento del numero di startup innovative, di conseguenza crescono anche i profitti di settore. Una fotografia della situazione ci è fornita dallo “Start-Up Annual Report 2015″ del Politecnico di Milano. Il rapporto stima che, nel 2015, gli investimenti nel settore delle startup toccherà quota 133 milioni di Euro, registrando un +11% rispetto al 2014. Facendo un’analisi territoriale, si nota come il 54% degli investimenti istituzionali del 2014 siano stati destinati a startup del Nord, contro il 16% del Centro Italia e il 30% di Sud Italia e Isole.

Conscio del potenziale delle startup innovative, il Governo ha approvato il Decreto Legge 03/2015, detto Investment Compact. L’obiettivo di questa legge è di aiutare lo sviluppo delle PMI italiane tramite una serie di facilitazioni. Tra i vari articoli ne troviamo alcuni specifici per le startup innovative:

  • viene estesa da 4 a 5 anni la possibilità di definirsi startup, dando così la possibilità di non pagare bollo e diritti di segreteria per un lustro;
  • viene creato un sito ministeriale apposito per startup, dove trovare bandi pubblici e privati, regolamentazioni e finanziamenti;
  • viene data la possibilità di fondare una startup attraverso un processo di firma elettronica senza la vidimazione di un notaio, permettendo un risparmio sui costi d’apertura.

Una serie di agevolazioni atte a semplificare l’accesso al settore, agevolazioni tra le quali s’inserisce anche il “Bando Ricerca e Innovazione 2015”. Le domande per il bando, dedicato solo alle imprese con sede legale in Lombardia, sono da presentare entro le ore 12.00 del 26 febbraio 2016, esclusivamente in forma telematica, dal portale Bandi Imprese Lombarde.