Ad
Archivio

Come aprire un negozio?

E’ ancora possibile aprire un negozio? Secondo uno studio della Camera di commercio di Milano sono 377mila i negozi in Italia, in leggero calo rispetto all’anno scorso -1,7% , ma non mancano province in cui crescono, Padova e Prato +1,8%, Messina +1%.

Inoltre, anche se il comparto rallenta, solamente fra aprile e giugno 2014 sono nate 4mila nuove imprese, il che significa che in Italia, in media, ogni ora si aprono due nuovi negozi.vasi di ceramica

Un imprenditore americano, Charles Haskell Revson, affermava: “In fabbrica facciamo cosmetici, in negozio vendiamo speranze” .

E infatti una ricerca Confcommercio–Format ci rivela che alla domanda “come saranno i negozi fra 10 anni?”  il 76% dei consumatori e il 66% dei negozianti ha risposto: “ esisteranno ancora, ma solo quelli in grado di emozionare/coinvolgere” .

Quindi aprire un negozio è ancora un’ impresa possibile? Anche in tempo di crisi ? Moltissimi ritengono di sì, Confcommercio, attraverso la guida “Aprire un negozio nell’era di Internet“, sottolinea innanzitutto tre accortezze: la prima riguarda il prezzo, chi basa la propria offerta sul prezzo basso e assortimento esteso è il più colpito dal fenomeno internet, la seconda: capire come va il mercato e inserirsi in questi mutamenti senza esserne travolto, la terza saper analizzare l’andamento del proprio business e il comportamento dei propri clienti.

Ma non c’è solo la crisi, anche le nuove tecnologie sembrano togliere spazi alle forme storiche del commercio. La realtà è più complessa, infatti un altro dato interessante rivelato da Confcommercio riguarda l’analisi delle principali ragioni per cui gli assidui compratori on line preferiscono il negozio fisico a quello sul web e sul podio troviamo: verificare l’oggetto prima dell’acquisto, possibilità di avere subito il bene, abbattimento spese di spedizione, pagamento in contanti.

Inoltre internet può essere un concorrente, ma può essere anche un aiuto per farsi trovare sul territorio, per cui un sito ben posizionato sui motori di ricerca ci aiuta è  una bella vetrina globale dei nostri servizi, inoltre  ci  può evitare di rispondere a molte telefonate dei clienti perché le informazioni le trovano già sul sito.

L’innovazione riguarda  quindi anche le attività imprenditoriali con una lunga tradizione, ad esempio per  quanto concerne il settore dell’abbigliamento esistono dei software che creano “il camerino virtuale” che consente di provare gli abiti di fronte a uno specchio senza doverli indossare fisicamente, un programma infatti registra le forme di chi si mette di fronte allo specchio e vi proietta il capo scelto adattandolo alle proporzioni del corpo, evitando tempo e fatica per cambiare abito.

Oppure per il monitoraggio del business la tecnologia può dare un valido aiuto per analizzare l’afflusso in un centro vendita, quanti utenti entrano, per quanto tempo permangono in un negozio, è possibile installare dei sensori montati nella prossimità degli ingressi.

Rimanendo sul tema della misurazione dell’andamento dell’impresa, c’è da segnalare che usare l’incasso della giornata come unico indicatore del successo del business può non bastare, perché aiuta a capire eventualmente il sintomo di un problema, ma non aiuta a trovare le soluzioni più opportune. Esistono altri indicatori quale la rotazione delle scorte, rapporto accessi acquisti, incasso rispetto al metro quadro etc.

Infine, oltre ad aprire un negozio fisico, è possibile aprire un’attività, anche on line, un investimento questo che può essere vincente a patto che si dedichi tempo e si abbiano  le giuste professionalità.

In questo senso può essere utile pensare a contratti di rete,  un particolare tipo di  accordo che permettano a due o più imprese di collaborare insieme per uno stesso business pumaglionir rimanendo realtà imprenditoriali distinte.

In questo senso la Camera di commercio di Milano offre uno sportello di orientamento gratuito per chi intende fare squadra con altri imprenditori.

Sul lato normativo si è assistito a una semplificazione, il REC è stato abolito e le licenze sopravvivono solo in casi particolari: per il commercio non alimentare non sono richiesti requisiti professionali e non è necessaria alcuna autorizzazione.

Con la comunicazione unica al SUAP ci si iscrive al Registro delle Imprese, IVA, INPS e contestualmente si fa la Segnalazione Certificata di inizio attività. Ricordiamo che il SUAP oltre a essere l’unico punto di contatto fra imprese e la pubblica amministrazione, fa da “tutor” all’imprenditore nel seguire le pratiche che riguardano l’apertura della sua attività e le sue future eventuali modifiche.

Il SUAP è uno sportello comunale, ma laddove il comune non lo avesse attivato subentra la Camera di commercio competente per territorio.

Se da un punto di vista normativo per aprire un negozio le cose si sono facilitate nel tempo, l’attività invece si è quantomeno articolata, proprio per questo è importante progettare bene il proprio business, oltretutto una delle scelte strategiche iniziali riguarda proprio il luogo fisico dove aprire il punto vendita, un investimento importante finanziariamente.

Un confronto con il Punto nuova impresa  ,un servizio  che la Camera di commercio di Milano offre  attraverso Formaper,  può aiutare a migliorare il proprio progetto di impresa e a ridurre i rischi per chi vuole aprire  negozio.

Condividi!

Scrivi un commento