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Aprire un agriturismo: alloggio, prodotti tipici e….

Aprire un agriturismo: una scommessa per l'imprenditore agricolo
Aprire un agriturismo: una scommessa per l’imprenditore agricolo

L’agriturismo è un classico e in Italia è cresciuto del 60% in 10 anni. 

Per i milanesi sono mete ambite le città d’arte e le località marittime, ma Milano resta un’ottima base di partenza per una “gita fuori porta”. Le possibilità di divertimento all’aria aperta a pochi km dalla città sono infatti numerose: si può scegliere, ad esempio, di percorrere uno dei  25 sentieri verdi del parco lombardo  o sperimentare il soft rafting nel parco del Ticino sperimentando l’autentica Ticino Experience , o fare una passeggiata tra le cascine del Parco Agricolo Sud oppure pianificare la visita in uno dei quasi 600 agriturismi della Lombardia alla scoperta di tradizioni e prodotti tipici .

Sì, perché l’agriturismo non è solo un ristorante o un “alloggio” in campagna, bensì un’impresa che può ospitare differenti attività, tutte necessariamente basate sull’agricoltura.  Infatti si definiscono attività agrituristiche“le attività di ricezione e ospitalità esercitate dagli imprenditori agricoli di cui all’art.2135 del codice civile attraverso l’utilizzazione della propria azienda in rapporto di connessione con le attività di coltivazione del fondo, di silvicoltura e di allevamento di animali”. In Italia gli agriturismi vivono una crescente popolarità,  tanto che l’Istat ne conta ben 20.897 a fine 2013, con un aumento del 60% in 10 anni. E’ comunque un’attività in cui non ci si improvvisa, ma dove si arriva partendo da una precedente iniziativa imprenditoriale. 

Per aprire un agriturismo si parte da un’impresa agricola e si segue un percorso di formazione e certificazione 

Infatti, per avviare un agriturismo bisogna avere un’impresa agricola, realtà in cui, come conferma chi già lo fa, oggi conta sempre di più la costante ricerca di qualità, l’attenzione all’innovazione e la diversificazione delle attività che è resa possibile dall’esistenza di numerose “attività agricole connesse”che l’imprenditore può svolgere a fianco di quelle considerate primarie. Solo per fare un esempio, queste includono il confezionamento del miele, la produzione di succhi di frutta o di aceto e olio. L’elenco completo delle attività di “manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamento di animali” è periodicamente aggiornato dal Ministero dell’Economia e delle finanze.

Oltre all’avvio di un’impresa agricola,  per aprire un agriturismo occorre possedere tutto quanto previsto dalla normativa in materia e cioè: 1. iscriversi  nell’elenco degli Operatori agrituristici  presentando la richiesta al Settore Agricoltura della Città metropolitana dove avrà sede l’attività; 2. aver superato uncorso di formazione istituito o riconosciuto dalla Regione tra quelli organizzati, di solito, dalle città metropolitane, organizzazioni professionali, associazioni e consorzi agrituristici, enti locali, Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle foreste (ERSAF), Camere di commercio; 3. richiedere sempre alla Città metropolitana il certificato di connessione tra l’attività agrituristica e quella agricola.

Nell’agriturismo è possibile offrire alloggio, somministrare cibi e bevande, ma anche soltanto attività di degustazione o altri servizi di tipo ludico ricreativo e didattico 

Durante questo  iter , chi aspira ad aprire un agriturismo avrà modo di definire meglio le caratteristiche del proprio business e valutare l’offerta di servizi spaziando tra alloggio, somministrazione di cibi e bevande, degustazione e attività ludico didattico ricreative. Si tratta infatti delle 4 grandi tipologie di servizi agrituristici previsti dalla normativa regionale che non necessariamente devono coesistere, ma si possono esercitare in forma singola: può quindi considerarsi un agriturismo in piena regola  anche quello che offre uno solo dei singoli previsti dalle norme. E la scelta è veramente vastissima perché, nel caso dei servizi, si va dalle fattorie didattiche alla pesca turismo al trekking sino ai corsi di cucina tipica e alle feste di compleanno o altre cerimonie.

Aprire un agriturismo è semplice se si posseggono tutti i requisiti e per avviare al meglio l’attività esistono fiere e incontri di gruppo con esperti.  

Una volta compiuti tutti i passaggi e definito il business plan, si può aprire l’agriturismo inviando al Comune in forma telematica la Segnalazione Certificata di Inizio Attività al Comune competente allegando le certificazioni e autocertificazioni richieste.Entro l’1 ottobre di ogni anno bisogna comunicare al comune i prezzi minimi e massimi di alta e bassa stagione in vigore dall’1 gennaio dell’anno successivo. Per chi fosse alla ricerca di idee che rendano unico e caratteristico il proprio agriturismo, ad ottobre a Fiera Milano c’è Host, appuntamento internazionale per tutto il settore Horeca dove sarà possibile visionare e testare i prodotti di 1700 espositori nei settori arredo, ristorazione professionale, macchinari per caffetteria e gelateria Mentre chi ancora non ha le idee chiare su come avviare quest’attività all’interno della propria azienda agricola, può prenotare uno dei prossimi incontri di gruppo con gli esperti dell’azienda speciale Formaper e ricevere un primo orientamento sullle procedure, il piano d’impresa e i finanziamenti possibili.

Expo: la vendita di cibi e bevande è più facile

Mezzo per la vendita di cibi e bevande
Mezzo per la vendita di cibi e bevande

Con Expo 2015 in partenza, il cibo la fa da padrone a Milano dominando la scena di numerosi appuntamenti, come la prima edizione di Seeds&Chips, evento dedicato al binomio Food&Technology che vede anche la partecipazione di alcune startup dei Tavoli tematici di Camera di Commercio di Milano .

 Il modello Scia è più semplice per chi avvia la vendita di cibi e bevande in forma temporanea durante Expo

E il cibo è un tema che può “far gola” a chi vuole avviare un business temporaneo durante Expo 2015. Anche perché la somministrazione e vendita ed cibi e bevande durante l’Esposizione universale sono più facili grazie a un lavoro di semplificazione che ha prodotto un modello di SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) più essenziale; inoltre, per questo tipo di attività non sono più necessari i requisiti professionali richiesti in precedenza né serve la dichiarazione sui requisiti morali se l’attività di vendita temporanea avviene all’interno del sito di Expo.

E’ bene comunque precisare che il modello semplificato è valido solo per la segnalazione certificata di inizio attività di vendita o somministrazione  temporanea o degustazione al pubblico durante Expo e che per segnalare l’avvio/modifica/cessazione di tutte le altre attività economiche (commerciali, artigianali, di pubblico esercizio, ricettive etc.) il riferimento resta la modulistica standard.

La vendita di cibi e bevande in forma temporanea può avere contenuti e caratteristiche differenti 

Facciamo però un passo indietro. Cosa si intende per vendita e somministrazione di cibi e bevande in forma temporanea? Ne sono un esempio le attività di vendita realizzate in occasione di feste, fiere, manifestazioni, mercati e caratterizzate quindi dall’esercizio per un periodo di tempo limitato. E il contenuto dell’attività può variare se si effettua solo la somministrazione di cibi e bevande o se è prevista anche la preparazione e cottura di alimenti (chi non ha gustato almeno una volta il “panino con la salamella”?). Una curiosità:  la preparazione per il consumo sul posto di alimenti a basso rischio come panini, pop corn o zucchero filato è considerata semplice somministrazione.

In base ai casi, saranno differenti le caratteristiche della postazione e i requisiti igienici previsti, come ha spiegato il vicepresidente dell’Ordine dei Tecnologi di Lombardia e Liguria durante il convegno sulla gestione dei prodotti alimentari nelle manifestazioni fieristiche tenutosi qualche settimana fa in Camera di Commercio a Milano. Nella sua relazione si trova anche una carrellata dei “mezzi” con cui è possibile l’esercizio di un business temporaneo legato al food, ad esempio, l’autonegozio o le strutture mobili tipicamente usate per la vendita di street food.

Cosa valutare e come muoversi per avviare la vendita di cibi e bevande durante Expo

Oltre a valutare il tipo di vendita di cibi e bevande, sarà opportuno documentarsi anche sugli eventuali adempimenti in materia di etichettatura magari rivolgendosi  a un servizio apposito e informarsi sugli eventi in programma a Milano durante Expo così da individuare la collocazione più interessante per la propria struttura di vendita.

Per avviare poi concretamente l’attività, bisognerà inviare la SCIA al Comune di Milano utilizzando il modello progettato appositamente per chi effettuerà la vendita e somministrazione di cibo e bevande in forma temporanea all’interno del sito EXPO e su aree private fuori sito, che come abbiamo già detto è valido solo per il periodo Expo (1 maggio – 31 ottobre).

Le modalità per l’invio non cambiano, l’intero processo avviene in forma telematica e, una volta in possesso della ricevuta di consegna, si può avviare l’attività con decorrenza immediata. Chi volesse orientarsi verso questo business, anche indipendentemente da Expo, può prenotare un incontro presso l’azienda speciale Formaper per ricevere orientamento e prima assistenza da manager esperti.

Creatività: quando hobby e arti manuali diventano impresa

beautiful young dressmaker in workroomA Milano la creatività al centro  del tempo libero e di nuove attività imprenditoriali

A Milano dal 13 al 15 marzo va in scena la creatività con le fiere Hobbyshow e Cartoomics, annuale appuntamento ospitato in Fiera Milano, e la prima edizione di Radiocity Milano .

A Milano creatività fa rima con imprenditorialità, e non solo con tempo libero.

Lo dimostrano prima di tutto i dati sulle grandi industrie creative, termine che include un numero variegato di aziende, dall’architettura al design al software, tutte caratterizzate da una dimensione culturale anche se gli output hanno un carattere principalmente funzionale, cioè la produzione di beni e servizi.

Come evidenzia il rapporto  Milano Produttiva 2014 nell’approfondimento sull’Industria creativa, queste aziende hanno un impatto sempre più rilevante sull’economia del territorio a livello europeo, nazionale e regionale,  se si pensa che nel solo 2011 hanno costituito oltre il 9% dell’export italiano con un valore aggiunto di 76 miliardi di euro. E nel tessuto produttivo milanese, ben il 10% delle aziende con un fatturato superiore ai 20 milioni di euro,  cioè 268 su 2480, opera nel mondo della “creatività” (settori moda e bellezza, design e architettura, pubblicità, media e intrattenimento,  information technology).

Dal gusto alla tecnologia, le nuove professioni della creatività si affermano in tutti i settori

Anche tralasciando le imprese con alti fatturati, appare sempre più chiaro l’emergere di nuove professioni legate a un modo di fare “artigianato” che, secondo la visione di Piero Bassetti, oggi unisce abilità manuali e creatività con un ricorso intensivo alla tecnologia, dimostrandosi capace di aprire frontiere di business ancora inesplorate.

Uno tra i casi più emblematici è legato allo sviluppo della stampa 3D, tipico esempio di produzione dal basso che è sempre più proiettata verso le applicazioni industriali e quest’anno ha avuto persino una fiera dedicata, l’evento 3D Print Hub, il primo in Italia su questo tema.

Ma la creatività degli artigiani del 21mo secolo si esprime anche in settori quali il gusto, con l’affermarsi di professionalità come il  cake designer a cui il pubblico guarda sempre con maggiore interesse e con la nascita di opportunità nuove in settori dove la componente di lavoro tradizionale resta imprescindibile. Ed è anche il caso della vendita di prodotti moda personalizzati, un business che – come ci mostra questo giovane produttore di scarpe giapponese nel video di Milano pret a porter – è reso possibile e conveniente grazie al web: il cliente può infatti scegliere comodamente da casa propria cosa personalizzare, e come, e il produttore ottiene grandi risparmi evitando le giacenze di magazzino.

Come trasformare la creatività in un’attività imprenditoriale

Chi ritiene di appartenere ai nuovi professionisti della creatività, ha diverse strade per trasformare le sue competenze in un’attività imprenditoriale: può infatti operare come libero professionista offrendo la propria consulenza alle imprese riducendo al minimo, così, gli investimenti iniziali oppure può aprire un’impresa vera e propria qualificandosi, se sono presenti tutti i requisiti, come Impresa artigiana.

A Milano e in Lombardia, le istituzioni guardano con interesse al mondo delle creatività e negli ultimi anni ne hanno sostenuto lo sviluppo attraverso numerose forme di sostegno economico, un’opportunità cui conviene sempre prestare attenzione. Attualmente, ad esempio, è aperto un bando di Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia per  la realizzazione di vetrine e spazi espositivi creativi da parte di esercizi pubblici e commerciali.

Per chi volesse comunque farsi un’idea più precisa su come trasformare in business il proprio talento, è possibile prenotare presso Formaper un incontro di orientamento con gli esperti.

 

Nutrire il pianeta? Ci pensano le imprese femminili. Oltre 200mila imprese agricole hanno a capo una donna

Il 29% delle imprese femminili è nell'agroalimentare
Il 29% delle imprese femminili è nell’agroalimentare

Il 29%delle imprese femminili appartiene al settore agroalimentare e turistico. 

L’agricoltura è (anche) un lavoro da donne: lo confermano i dati 2014 dell’Osservatorio sull’Imprenditoria femminile di Unioncamere secondo cui, in Italia, su 234.684 imprese femminili del settore agroalimentare, oltre 9 su 10 riguardano proprio il comparto agricolo. Nel settore strettamente alimentare, invece, 2 imprese femminili su 5 sono panetterie.

La stessa fonte ci fa scoprire altre curiosità, ad esempio che nella produzione di paste alimentari, l’incidenza delle aziende capeggiate da donne sfiora il 43% (2.359 su 5.505) del totale e il 34,3% nella pasticceria (691 su 2.014).

La fatica e le e difficoltà non spaventano quindi le donne che sanno rivelarsi efficienti capitani d’impresa, anche in settori considerati tradizionalmente più maschili.  Nel complesso, in Italia il 29% delle imprese”rosa”ovvero oltre 377 mila imprese femminili su un totale di 1.302.054 si concentra nelle filiere agroalimentari e turistiche.

I progetti delle donne tingono di rosa Expo 2015

Sono quindi moltissime le donne che lavorano per “nutrire il pianeta” con le proprie imprese agricole. E l’interesse dell’altra metà del cielo per il tema centrale di Expo si è potuto ben notare dalla grande partecipazione al concorso WE-Women for Expo, lanciato lo scorso luglio per valorizzare il talento e la creatività femminile in connessione con Expo 2015.

150 partecipanti che hanno gareggiato con 100 idee tutte ad alto tasso di sostenibilità. I tre progetti vincitori avranno uno spazio dedicato all’interno del Padiglione Italia dove sarà possibile approfondirli meglio e valutarne ulteriori potenzialità.

Tavoli Expo e Camere di Commercio: ecco dove si promuovono le imprese femminili. Anche dopo Expo

La candidatura di due di questi ha preso forma all’interno dei Tavoli Expo, promossi da Camera di Commercio di Milano per offrire alle giovani imprese di un luogo fisico dove farsi conoscere e cogliere opportunità di contatto con potenziali finanziatori.

OrtiAlti e Findmylost, infatti, sono stati presentati durante il Tavolo Imprenditoria femminile  che è il tavolo tematico voluto dal Comitato per  la Promozione dell’Imprenditoria Femminile (CIF) della Camera di Commercio di Milano. In tutto il Tavolo ha offerto una vetrina a 27 progetti di imprese femminili che propongono idee e potenziali business cdall’orizzonte ben più lungo di Expo: si va dal sito per promuovere a Milano una slow town alla prima food community per chi mangia differente (vegani, allergici, …) sino al market place per condividere i prodotti del proprio orto con amici e viaggiatori

Il CIF appartiene alla rete di comitati “rosa” creati in tutta italia con il sostegno di Unioncamere ed è un riferimento per Enti e Associazioni che si occupano di imprenditoria femminile e per quanti vogliono promuovere iniziative di genere sul territorio di Milano.

 Il territorio, d’altronde, vanta un primato per concentrazione di imprese femminili in Lombardia. Sono 50mila sulle 153mila esistenti in Regione.  

Business ed Expo: non è troppo tardi

Molte le opportunità per le imprese di fare business durante Expo
Molte le opportunità per le imprese di fare business durante Expo

La partenza di Expo2015 è imminente, ma molte imprese iniziano a muoversi adesso per ricercare opportunità di business e di nuovi clienti. Niente paura, le occasioni offerte dall’ Esposizione universale non mancano e molte ce ne saranno durante tutto l’evento (e anche dopo), a condizione di avere un buon prodotto e un progetto commerciale ben chiaro.

Opportunità di business per tutti. Trova la tua

Le opportunità reali si trovano utilizzando gli strumenti digitali. Ad esempio con Expo Business Matching, una piattaforma web a cui possono registrarsi gli operatori italiani e stranieri interessati ad effettuare incontri di business durante l’esposizione universale per sviluppare nuove relazioni commerciali.

L’iniziativa, promossa da Expo Milano 2015 con la Camera di Commercio di Milano, Promos, Fiera Milano e PwC, offre un servizio completo per l’organizzazione dettagliata dell’incontro a un costo che include la presenza di una traduttrice, la stesura di un report sugli incontri, la location in Fiera Milano e tutto quanto necessario per la sua buona riuscita. Gli incontri sono possibili tra aziende italiane e straniere, ma anche tra aziende straniere.

C’è poi il Catalogo fornitori, uno strumento a cui hanno accesso i referenti di Expo per ogni Paese e che consente un marketplace virtuale con i fornitori di prodotti e servizi per l’allestimento e la gestione dei padiglioni.

Possono aderire imprese e professionisti che offrono prodotti e servizi riconducibili alle aree della Progettazione, Costruzione, Forniture, Servizi ognuna delle quali include a sua volta varie tipologie . C’è spazio quindi per le aziende di florivivaismo così come per le società di trasporti e spedizioni sino alle agenzie di stampa, affittacamere, produttori di impianti di refrigerazione….. Basta avere un buon prodotto o servizio, verificare se rientra tra le categorie merceologiche previste e accettare i termini del servizio: chi concluderà una trattativa con un Paese partecipante potrà fregiarsi dell’icona di “Fornitore selezionato dai Partecipanti”

Le imprese che realizzano prodotti e materiali con specifiche caratteristiche di ecosostenibilità ed innovazione hanno un’opportunità di business in più ed è quella di aderire al catalogo SiExpo

Nello specifico, possono accedervi con un piccolo contributo d’ingresso le imprese che si occupano di  costruzioni e allestimenti, arredo per interni, arredo urbano, packaging, quindi produttori di materiali per l’edilizia, di prodotti di arredo pubblico e privato, di articoli per il packaging o di complementi fieristici. Il vantaggio? Le produzioni “sostenibili” di eccellenza del made in Italy avranno la possibilità di approcciare nuovi mercati e farsi conoscere sfruttando una vetrina internazionale come Expo che dedica grande attenzione alle  soluzioni anche tecniche e costruttive amiche dell’ambiente.

Turismo, accoglienza ed enogastronomia:  anche qui c’è posto per gli affari

L’indotto di Expo nel settore turistico è stimato complessivamente in circa 10 miliardi di euro e 84mila posti di lavoro per soddisfare le esigenze di oltre 4 milioni di visitatori previsti dall’Europa e oltre 3 milioni dai paesi extraeuropei, in aggiunta ai visitatori del Bel Paese: l’intera filiera dell’accoglienza può beneficiare di questo enorme potenziale di business, dalle strutture che offrono alloggi (partendo dagli hotel sino ai B&B) agli operatori dell’enogastronomia sino ai tour operator .

Condizione necessaria è pero definire gli elementi distintivi del proprio servizio e individuare uno specifico pubblico target in modo da scegliere gli strumenti più adeguati. Explora, la società costituita da Camera di Commercio di Milano per valorizzare l’offerta turistica del territorio, ne propone almeno tre su cui è possibile avere maggiori dettagli contattando la società:

–  Un servizio di Booking engine che consente agli utenti di prenotare una serie di servizi turistici direttamente dalla piattaforma Wonderful Expo: le aziende che saranno presenti potranno comunicare in tempo reale le loro disponibilità e beneficiare dell’assenza di commissioni sulla vendita. Anche in questo caso si tratta di un’opportunità per una vasta platea di imprese, non solo chi offre alloggi, ma anche operatori enogastronomici o del wellness, giusto a titolo di esempio, perché dal sito si potranno prenotare anche visite a cantine, sessioni di golf,  guide turistiche.

Explora sta lanciando anche un portale BtoB per l’acquisto di pacchetti di servizi oltre ai biglietti di ingresso e visite guidate all’evento. In questo caso, l’accesso è riservato alle agenzie di viaggio, che dovranno autenticarsi con la propria licenza.

Resta sempre aperta l’opportunità di aderire ai Club di prodotto, autentici contenitori dove vengono inseriti partners e strutture alberghiere e non solo, legate a un particolare tema. Gli ultimi nati sono i Club Expo on food ed Expo on wine, che possono dunque interessare moltissimi operatori dei due settori, ristoranti,  cantine ma, tanto per citarne alcuni, anche agriturismi o esercizi di vendita di prodotti tipici…

Quali benefici comporta l’ingresso in un Club? Explora predispone una specifica strategia di promocommercializzazione per ogni struttura che aderisce con una serie di azioni on line e off line rivolte al mercato BtoB e BtoC e destinate a continuare anche durante Expo. Tra queste, marketing e comunicazione on line in 9 lingue e partecipazione a fiere turistiche e road show ritenuti di specifico interesse per aumentare la presenza degli operatori nei mercati target. E’ già in calendario ad esempio una partecipazione tra marzo e aprile all’ITB di Berlino, al MITT di Mosca, a maggio all’Arabian travel market di Dubai e numerosi road show prevalentemente in Europa.

E per chi si occupa di eventi, l’opportunità si chiama Expo in città

Il grande evento Expo 2015 diventa una vetrina di opportunità anche per chi gli eventi li organizza o mette a disposizione gli spazi per realizzarli.

Succede grazie a Expo in città,una piattaforma digitale che raccoglie in un unico palinsesto gli appuntamenti ed eventi culturali, commerciali e turistici che prenderanno vita prima, durante e dopo l’esposizione universale rendendoli visibili e facilmente identificabili a turisti, cittadini e city user. Gli operatori interessati, oltre a segnalare i propri eventi a Expo in città e richiedere l’uso gratuito del logo “Expo in città”, possono anche ottenere supporto nelle procedure di autorizzazione connesse all’organizzazione dell’evento e aiuto per la ricerca di sponsor. Inoltre, Expo in città facilita il matching tra domanda e offerta di spazi facendo da collettore delle richieste.

Le occasioni quindi non mancano. Scegli quella giusta per la tua impresa