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Ambiente ed economia circolare

Modelli gestionali e tecnologie di recupero di sottoprodotti e rifiuti agroalimentari

Le nuove tecnologie e i nuovi modelli gestionali consentono di lavorare sul recupero di sottoprodotti e rifiuti nel settore agrifood  con l’obiettivo di promuovere uno sviluppo sostenibile sia nel settore produttivo industriale che commerciale.

Li abbiamo analizzati con l’ingegnere Davide Luani e l’ingegnere Cristiana Ubezio:

Quali sono gli obiettivi per le aziende nel settore Agrifood?

Entro il 2030 tutte le aziende sono chiamate a ridurre in modo sostanziale la produzione di scarti e rifiuti. Ogni azienda avrà dunque il compito di rimettere in circolo tutto ciò che può essere riutilizzato. E’ intenzione della Commissione Europea inserire obiettivi giuridicamente vincolanti per ridurre gli sprechi alimentari già dal 2023.

Gli obiettivi per le aziende Agrifood saranno dunque relativi alla riduzione, riciclo e riutilizzo delle materie utilizzate all’interno del proprio ciclo produttivo.

Ci sono filiere di trattamento al fine del recupero e riutilizzo nel settore agrifood?

Dal punto di vista tecnico e gestionale sono possibili due macrocategorie di trattamento di filiera: una è relativa al recupero e riutilizzo dei rifiuti prodotti dal settore agrifood e trasformati in materia prima seconda (processo “End of Waste”). L’altra è  relativa al recupero e trattamento dei sottoprodotti o ex-alimenti che quindi sono gestiti al di fuori della disciplina sui rifiuti.

Le caratteristiche tecnologiche e gestionali delle filiere di recupero sono specifiche in base alla tipologia di materiali da trattare, così pure il riutilizzo finale è dipendente dal materiale in ingresso e dal tipo di lavorazione applicata.

Quali sono i possibili riutilizzi degli scarti e rifiuti e ex-alimenti?

I potenziali riutilizzi dei materiali di scarto generati dal settore agrifood sono molteplici e dipendono dalla tipologia degli stessi, dal processo tecnologico utilizzato e dalla disponibilità locale di riutilizzo.

In particolare, per materiali in ingresso omogenei e costanti nel tempo, è possibile prevedere un recupero specifico di materia Per materiali discontinui e disomogenei, il riutilizzo sarà invece prevalentemente finalizzato al settore mangimistico o alla produzione di energia da biomasse, tramite impianti di biogas o biometano.

Quali sono i fattori premianti per le aziende che investono nella circolarità oggi?

I fattori premianti sono di tipo economico, ambientale e sociale. Dal punto di vista economico, far parte di una filiera di recupero, permette una riduzione dei costi di smaltimento e un potenziale ricavo dalla vendita dei prodotti generati dal processo di recupero. Permesse inoltre un migliore accesso al credito generato grazie ad un rating ambientale positivo a cui i soggetti finanziari fanno sempre più riferimento.

Dal punto di vista ambientale il recupero e riutilizzo in una logica di circolarità, permette un beneficio sia per l’azienda che per la collettività.  Genera quindi un vantaggio anche sul piano sociale, contribuendo alla diffusione della cultura del recupero e riutilizzo.

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5 Maggio 2022 – ore 10.00

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