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Bagagli ma non solo: aprire un’impresa di facchinaggio a Milano

Il tradizionale dinamismo di Milano nel settore della mobilitazione merci, logistica e la ricca programmazione fieristica annuale rende sempre valida l’idea di avviare un’impresa di facchinaggio, tipologia di business che in questo momento può essere incoraggiata anche dalle presenze turistiche legate ad Expo2015 e dalla possibile richiesta aggiuntiva, ad esempio, di portabagagli o facchini degli scali ferroviari.

Facchinaggio: una professione, tante possibili attivitàvaligie

Queste sono solo due delle figure riconducibili al facchinaggio: l’elenco completo si trova all’articolo 2 nel Decreto ministeriale 221/2003 e si articola in due sezioni, a) e b).

L’elenco a) comprende –  oltre alle attività indicate prima – profili come i facchini doganali, i pesatori nei mercati agroalimentari etc.; nell’elenco b) sono inserite attività quali l’imballaggio, la pressatura, la selezione e cernita con o senza insaccamento di prodotti ortofrutticoli o l’abbattimento di piante destinate alla trasformazione in cellulosa. Si tratta di attività molto diversificate su cui il Ministero delle attività produttive ha fornito alcuni chiarimenti.

Ad esempio, in merito all’abbattimento di alberi o alla macellazione, la circolare specifica che è soggetta alla disciplina sul facchinaggio non l’attività di abbattimento o di macellazione in sé, ma quella di movimentazione dei prodotti conseguenti a queste attività . Viene chiarito anche che l’attività di “pulizia di magazzini e piazzali” presente nell’elenco delle attività di facchinaggio è disciplinata dalle norme in materia se è l’unica attività indicata da un’impresa nella domanda di iscrizione, mentre se l’impresa si occupa genericamente di pulizie si applicheranno le norme relative a questa attività.

Per avviare un’impresa di facchinaggio è sufficiente il possesso di alcuni requisiti morali

Una volta definito bene il tipo di attività di facchinaggio, è possibile avviare l’impresa secondo la forma giuridica prescelta: impresa individuale, società (in nome collettivo, in accomandita semplice, di capitali, cooperative) consorzi. Dando per scontato di aver compiuto gli eventuali passi per costituire una società, l’impresa si può aprire in un giorno anche perché i requisiti richiesti sono solo di tipo morale e consistono in quello relativo all’antimafia e nel requisito di onorabilità. Dal 14 settembre 2012 sono stati aboliti i requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-organizzativa.

La guida alle imprese di facchinaggio realizzata dalle Camera di Commercio lombarde spiega con puntualità quali sono i soggetti tenuti al possesso dei requisiti in base alla forma societaria prescelta e quali sono i modelli da utilizzare per le relative dichiarazioni.

In ogni caso, è bene sapere che la procedura per l’invio della SCIA è telematica e la segnalazione va inoltrata tramite il SUAP competente per territorio.

Se un’impresa stabilita in un paese UE vuole svolgere in Italia l’attività di facchinaggio aprendo una sede o una unità locale, è sufficiente che sia in possesso dei requisiti prescritti dalla normativa dello Stato di provenienza per lo svolgimento dell’attività.

Le imprese di facchinaggio, come quelle di pulizie, sono classificate in base al volume d’affari – IVA esclusa – realizzato in media nell’ultimo triennio. Quelle di nuova costituzione vengono inserire d’ufficio nella fascia iniziale, cioè quella inferiore a Euro 2.500.000,00. Da ricordare che non è possibile stipulare contratti di importo annuale più elevato rispetto alla fascia in cui l’impresa è inserita.

I costi amministrativi per avviare l’attività nel caso di imprese individuali o società si aggirano intorno ai 200 euro.

Per capire quale può essere il posizionamento ideale in termini di localizzazione geografica e di target, quale investimento fare per dotarsi dei mezzi giusti, è sempre possibile un incontro di orientamento con gli esperti in startup d’impresa di Formaper.

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