Ad
L'Età Ibrida

L’Età Ibrida | Ripartenza – L’insostenibile leggerezza del marmo

Michelangelo Buonarroti si definiva un artista “del levare”. I suoi sforzi si concentravano sul togliere la materia fino ad arrivare al corpo del soggetto, che era come imprigionato all’interno del pezzo di marmo. “Tu vedi un blocco, pensa all’immagine: l’immagine è dentro basta soltanto spogliarla”, è uno dei suoi aforismi più famosi.

In un certo senso, anche l’azienda che abbiamo incontrato per il terzo appuntamento de L’Età Ibrida parte dallo stesso principio, ma fa il percorso inverso.

Fili Pari è una startup innovativa nata all’inizio del 2020 che ha brevettato MARM\MORE, un tessuto realizzato in polvere di marmo.

La pietra splendente, madre di moltissime opere d’arte fin dall’antichità, in questo processo perde la sua rigidità per trasformarsi in una membrana impermeabile ed estremamente resistente all’abrasione, adatta a diversi usi: dall’abbigliamento all’automotive, dagli accessori all’arredamento. L’idea è quella di partire dagli scarti della lavorazione del marmo per realizzare un prodotto in un’ottica circolare e sostenibile.

Ce ne ha parlato meglio Alice Zantedeschi, co-founder di Fili Pari: “Noi crediamo che il viaggio verso la sostenibilità sia un percorso. Non può cambiare dall’oggi al domani, ma può iniziare da una consapevolezza individuale. Facciamo partire la rivoluzione dal nostro armadio”.

 

La ripartenza

L’industria della moda è tra le più inquinanti al mondo.

Non soltanto perché nasce da un peccato originale, il suo essere ciclica e votata all’eccesso di produzione, ma soprattutto perché per molti anni ha vissuto in compensazione: cercando di ristabilire l’equilibrio dopo aver alterato un ecosistema. Oggi, però, questo modello non funziona più. Ce l’ha spiegato Giuseppe Stigliano, nuovo CEO di Spring Studios, ex CEO di Wunderman Thompson Italy ed Executive Director Europe dell’agenzia di comunicazione AKQA. Ripercorrendo alcune pagine del suo ultimo libro, Onlife fashion: 10 regole per un mondo senza regole, Stigliano ci ha parlato di tutti i cambiamenti che l’industria della moda sta vivendo negli ultimi anni e di come questi stiano modellando scenari futuri ancora da definire.

Certamente, ormai è impensabile tornare alla vita prima della pandemia, e anche le imprese lo stanno capendo.

Il digitale ha scompaginato tutte le nostre certezze e la crisi climatica sta ricostruendo una scala di valori che forse avevamo perso di vista. Oggi è il momento di ripartire, ma perché funzioni davvero occorre farlo con una consapevolezza più profonda del nostro mondo e delle sue fragilità, con una cura particolare per l’ambiente che ci circonda e per le persone con cui lavoriamo.

Proviamo anche noi a trasformare qualcosa di pesante, pesantissimo, come gli ultimi mesi che abbiamo vissuto, in una realtà solida e leggera.

Come? Per esempio, credendo nelle giovani imprese innovative. Come ci ha raccontato Alvise Biffi, Presidente della Piccola Industria Lombardia e Responsabile di Tavolo Giovani: “Le giovani imprese corrispondono a imprenditori anagraficamente giovani soltanto per metà. Le più fortunate, di solito, arrivano da altre esperienze professionali che poi si trasformano in attività imprenditoriali”.

Proprio per creare un terreno fertile per chi voglia fare impresa oggi nasce Tavolo Giovani, uno sportello fisico e virtuale che guida le startup nel mondo della burocrazia, ma soprattutto che crea un palcoscenico attorno al quale si raccolgono esperti, aziende innovative, investitori, esperti e influencer, in modo da costituire un network prezioso dove le giovani imprese possono crescere e migliorarsi.

Anche Fili Pari si è sviluppata dentro questo incubatore. L’idea è nata tra i banchi universitari del Politecnico di Milano e la sperimentazione sul materiale è partita dal progetto di tesi. “La pandemia ha dato un grosso freno”, ha raccontato Zantedeschi. “Tutti i brand hanno fatto scelte più conservative, investendo meno in ricerca e innovazione, perché nessuno sapeva cosa sarebbe successo. Ma noi non abbiamo mollato e abbiamo usato questo tempo per lavorare sul business plan. La parte strategica di solito viene fatta nei ritagli di tempo, ma avere una strategia ben chiara può essere molto utile nelle fasi successive”.

E infatti durante la pandemia le vendite si sono spostate da un modello B2B a un B2C, mettendo in campo tutta una serie di sforzi per creare una connessione con i clienti e trasmettere i valori del brand. Oggi, dopo quasi due anni, l’azienda pensa a un aumento del capitale e a una crescita della produzione. “Noi non abbiamo mollato e l’impegno viene ripagato”, dice Zantedeschi.

 

Il terzo incontro de L’Età Ibrida potete recuperarlo qui.

Il prossimo appuntamento, invece, è per il 13 ottobre insieme ad Alessia Camera, esperta di marketing digitale e autrice del saggio Startup marketing: Strategie di growth hacking per sviluppare il vostro business. Parleremo di growth hacking e marketing, alla ricerca del mix perfetto tra creatività, analisi, strategia e pianificazione del proprio business.

Nel frattempo potete seguirci sulla nostra piattaforma, che raccoglie articoli, podcast, riflessioni e lezioni su questo tempo ibrido. Come sempre grazie a Punto Impresa Digitale, a Tavolo Giovani e alla Camera di Commercio Milano Monza Brianza Lodi, una compagine affiatata che ci ha dato la possibilità di costruire questo percorso insieme a voi.

 

Condividi!

Scrivi un commento