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2014

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Massaggi: un’impresa che unisce business e benessere

Milano è una città sempre in corsa e, per eliminare lo stress e prendersi cura di sé, i milanesi non disdegnano una pausa benessere. Solo nel 2012 la spesa per la cura personale e i servizi estetici in città è stata di mezzo miliardo di euro secondo i dati  diffusi dalla Camera di Commercio di Milano . La domanda nel settore quindi c’è e contribuiscono a soddisfarla oltre 7000 imprese  – tra acconciatori, istituti di bellezza, saloni, palestre e altro ancora – che costituiscono il 5,2% del totale nazionale. Perché non trasformare allora il benessere in un mestiere, ad esempio aprendo un centro massaggi? Se a qualcuno piace l’idea, è bene sapere che la passione e il fiuto imprenditoriale non bastano, ma occorrono studio e competenze specifiche perché chi svolge attività di massaggio è un operatore del benessere a tutti gli effetti assoggettato, in linea generale, ai requisiti e alle autorizzazioni…

Come diventare barbiere?

Diventare barbiere è un buon business ?  In Lombardia  ne nascono  due ogni giorno feriale  e se consideriamo tutta l’Italia la cifra sale a 12,   la provincia Italiana che ha registrato l’incremento più alto è Roma , +114 esercizi  in un anno, ma  anche a  Milano il settore cresce,  seppur più lentamente:   5.033 esercizi meneghini  nel 2013 rispetto ai 5.022 del 2012.   In totale in tutta Italia sono oltre 102mila i saloni di barbieri e parrucchieri, di questi  quasi  17mila in Lombardia Prendere il business per i capelli è dunque ancora possibile , ma  come fare a diventare barbiere ? Innanzi tutto è un’attività tipicamente artigiana, quindi è necessario iscriversi nella sezione speciale artigiani del registro delle imprese, ma non basta,  questo mestiere è  da sempre ritenuto speciale per cui non è  possibile improvvisarsi. E’ ben noto che nel passato, il barbiere era il custode di  molte arti di precisione, dal dentista, al chirurgo, vi…

Carluccio Sangalli: il valore sociale dell’impresa

In tempo di crisi la responsabilità sociale di impresa ha ancora un valore ? Per Carluccio Sangalli  “I numeri parlano da soli. Da una recente ricerca della Camera di commercio di Milano risulta che  le imprese milanesi spendono circa un miliardo all’anno per le iniziative responsabili. Le aree di intervento più significative sono la tutela dei lavoratori  e il  rispetto dell’ambiente. Lo strumento più adottato è il codice etico, ben 7 imprese responsabili su 10,  e il 2% sceglie il bilancio sociale. C’è da segnalare che se per il 73,5%  delle imprese la responsabilità sociale si realizza nel quotidiano tutti i giorni solo  l’11,4% si preoccupa di certificarlo con un atto formale. Ma con la crisi un terzo delle imprese, il 34%, ha ridotto la sua azione sociale, ma non ha di certo smesso di essere attenta alla dimensione etica. Quindi insomma la crisi ha influito sull’attenzione sociale?“Ha influito sulla disponibilità…

Turismo ed Expo: i Club di prodotto per Explora-re nuovi mercati

 Club di Prodotto, per offrire ai turisti stranieri i servizi giusti Per Expo 2015 a Milano sono attesi 20 milioni di visitatori, di cui circa 6 milioni di stranieri. Ma gli operatori turistici sono pronti ad accoglierli? Per capirlo sarebbe utile sottoporsi a un piccolo test e verificare se la propria struttura recettiva offre servizi adeguati al mercato che intende conquistare. Se ad esempio si tratta di quello cinese, la presenza di personale in  lingua e la capacità di ospitare gruppi, mettendo a disposizione camere comunicanti,  rappresenteranno alcuni tra i requisiti minimi di attrattività. Per le strutture che puntano invece ai turisti a stelle e a strisce sarà bene dotarsi di una bandiera statunitense ed essere capaci di offrire indicazioni sui luoghi dove effettuare un sano food shopping, mentre risulterà sicuramente gradita al turista russo la disponibilità di un room service di piatti freddi, preferibilmente abbinata all’acqua minerale in bagno…

Chi sono i makers ?

Chi sono i Makers? Sono gli artigiani 2.0, persone dedite a creare sviluppo partendo dalla condivisione di idee, tecnologie, conoscenze per inventare nuovi oggetti e arrivare a “fare” dell’ innovazione la propria fabbrica. Ma chi aiuta i nuovi artigiani digitali? La notizia è di qualche giorno fa: è nato il Make Made in Italy, la Fondazione che ha come obiettivo quello di favorire la crescita di nuovi talenti, offrendo loro spazi e strumenti digitali affinché possano realizzare le loro idee innovative. Tra i fondatori spicca Massimo Banzi, il mitico inventore della scheda elettronica Arduino, che ne è pure il presidente. La presentazione è avvenuta, non a caso, nella sede torinese di Toolbox, il primo FabLab italiano, incubatore di start up, inserito in una rete mondiale utile allo scambio di idee e alla loro condivisione. Non è più necessario “sognare la California”, la terra degli irruenti makers. Se fare è prima di…