Ad
Tag

Milano

Browsing

Fatturazione elettronica: cos’è e come funziona

Rendi la tua impresa digitale con il nuovo strumento di fatturazione elettronica.

Ma cos’è la fatturazione elettronica? A cosa serve? E quali sono i suoi vantaggi?

Fatturazione elettronica

✔ COS’È

La fatturazione elettronica è un sistema digitale di emissione, trasmissione e conservazione delle fatture che permette di abbandonare il supporto cartaceo e i relativi costi di stampa, spedizione e conservazione.

💡 A COSA SERVE

Con la fatturazione elettronica:

  • riduci i costi di gestione e archiviazione, semplificando i tuoi processi
  • tutti i tuoi documenti fiscali, in formato elettronico, sono interamente tracciabili; contribuisci così alla  prevenzione dell’evasione fiscale.

👍 VANTAGGI

Grazie al formato elettronico delle fatture assicuri l’autenticità del tuo documento, l’integrità del contenuto e la sua leggibilità dal momento dell’emissione fino al termine del periodo di conservazione (dieci anni).

La fattura digitale diminuisce  i margini di errore nell’intero ciclo di vita delle fatture.

Come impresa puoi azzerare completamente i costi di stampa, di eventuale spedizione e i costi delle marche da bollo.

Interagisci con clienti, commercialisti, Pubbliche Amministrazioni in maniera semplice, digitalizzando tutto e senza necessità di carta e spazi fisici dove conservare la tua documentazione.

Qualche dato

Un’impresa che emette oltre 3000 fatture l’anno, se sceglie le fatture elettroniche può risparmiare tra 7,5 e 11,5 euro a fattura*.
E la stessa cosa vale anche se ne emetti meno di 3000! 😉

(Fonte: Osservatorio Fatturazione Elettronica del Politecnico di Milano)

❓ COME FUNZIONA E COME ATTIVARE LA FATTURAZIONE ELETTRONICA

FATTURAZIONE ELETTRONICA: ATTIVALA QUI!

✅ DA DOVE NASCE

La Legge 24 dicembre 2007 n. 244, nota come Finanziaria del 2008, con l’articolo 1, ai commi dal 209 al 213, istituisce l’obbligo di emissione, trasmissione, conservazione e archiviazione delle fatture nel nuovo formato elettronico nei rapporti commerciali con la Pubblica Amministrazione.

Come acquistare o affittare casa a Milano

Hai intenzione di acquistare o affittare casa a Milano?

È il momento di capire come si fa.

Contratti di compravendita, proposte d’acquisto o di locazione, vendita di immobili, incarichi di mediazione… Il mondo degli investimenti immobiliari è complesso e non sempre di facile lettura, specie in una realtà sfaccettata come quella di Milano.

I dubbi e le zone d’ombra sono molteplici e per questo abbiamo pensato a una guida all’affittare e acquistare casa. Semplice, sintetica, ma destinata a rispondere alle incertezze del caso.

Prima però una doverosa retrospettiva. In che contesto si inserisce questa guida? In un contesto positivo, verrebbe da dire…

Il mercato immobiliare milanese

Nonostante un certo ristagno del settore immobiliare, l’Italia è ancora una Repubblica fondata sul mattone. Come ricordato da Enrico Marro in un recente articolo del Sole 24 Ore, la percentuale di proprietari italiani è tra le più alte in Europa: 73% contro il 65% dei francesi e il 44% degli svizzeri.

Il territorio di Milano, nello specifico, ha registrato per tutto il 2016 un boom di compravendite del 22% in più rispetto al 2015. Questo almeno è quanto emerso dalla Rilevazione dei Prezzi degli Immobili della Città Metropolitana di Milano condotta dalla Camera di Commercio in collaborazione con FIMAA. E il trend non sembra diminuire anche in questa prima metà del 2017. I motivi? Tassi di interesse ridotti, prezzi degli immobili ai minimi storici (oggi un appartamento in zona Porta Venezia costa il 5% in meno rispetto a 10 anni fa!) e una tanto diffusa quanto ritrovata fiducia dei consumatori verso gli investimenti immobiliari.

Segnali di ripresa, pur se lenta, che testimoniano come tra le maglie del mercato immobiliare milanese qualcosa è tornato a muoversi. Meglio allora essere preparati.

Ma oltre ai proclami, anche un altro po’ di numeri. Sempre stando ai dati della Camera di Commercio, estrapolati dal suo Registro Imprese, Milano è la prima in Italia per numero di imprese attive nel mercato immobiliare (quasi 30.000 sulle 248.000 in Italia, praticamente il 12%  nazionale). Seguono Torino e Roma con oltre 17.000 ciascuna. Bene per la Lombardia anche Brescia (8 mila), Varese e Monza-Brianza (circa 6 mila).

Acquistare o affittare casa, sì ma con responsabilità

Meglio acquistare o affittare casa? Il quesito resta di difficile soluzione, e neanche autorevoli studi accademici a riguardo sembrano dare una risposta soddisfacente.

Comunque la si metta, il mercato immobiliare a Milano è in discreta salute. E anche tu, ammetterai, un pensierino ce lo stai facendo.

Ma ad occorrere, oltre a entusiasmo e numeri confortanti, sono gli strumenti e le giuste competenze. Perché non servirsi di una bella guida, o meglio, un vademecum dedicato al come affittare o acquistare casa? La Camera di Commercio, in collaborazione con le associazioni di imprese e consumatori, ne ha realizzato uno che fa al caso tuo e lo trovi qui  Acquistare o affittare casa a Milano (e non solo): il Vademecum

Cos’è il vademecum?

Il vademecum, lo dice la parola stessa (figlia di un latinismo vieni con me), è un compendio di informazioni da portare, appunto, sempre con sé, specie in un periodo di relativo ottimismo e rilancio come quello attuale. Un testo sintetico, dedicato ai consumatori, ma in parte anche agli operatori immobiliari, con un linguaggio non troppo tecnico e focalizzato su quelli che sono i problemi più frequenti del settore.

Quali sono questi problemi più frequenti?

  • Sei in un’agenzia immobiliare: quali garanzie richiedere?
  • Tutti i mediatori immobiliari possono condurre una trattativa?
  • Cerchi un acquirente per il tuo immobile: a chi e come affidare l’incarico?
  • Proposta d’acquisto: quali sono i punti più importanti da controllare?
  • Cos’è un contratto di compravendita? E come sottoscriverlo?
  • Vuoi affittare/dare in affitto casa: come compilare una proposta di locazione?
  • Hai un problema: come rivolgerti alla Camera di Commercio?

Perché è importante?

Parola d’ordine responsabilità. Il vademecum responsabilizza entrambe le parti:

  • il consumatore, che si informa adeguatamente e che non deve trascurare di leggere con accuratezza i contratti di incarico, di acquisto, di vendita e di locazione, prima di firmare;
  • il mediatore abilitato, che dimostra nei fatti la propria professionalità.

Giovani e lavoro in Lombardia

La Lombardia meglio della media italiana in tema di disoccupazione giovanile, ma in Europa c’è ancora tanta strada da fare. Questo il verdetto emerso da un’analisi svolta dalla Camera di Commercio di Milano su dati Istat 2016 e Eurostat 2015.

Un po’ di numeri

Il tasso di disoccupazione in Lombardia per chi ha dai 15 ai 29 anni nel 2016 si attesta sul 18,7 %, in netto miglioramento rispetto al dato dello scorso anno (20,8%). Secondo lo studio, in Lombardia ci sarebbero più possibilità lavorative rispetto alla media italiana, il cui tasso di disoccupazione giovanile è ancorato sul 28.4%. Milano in linea col dato regionale (18,6%), più alte invece le percentuali relative a Mantova e Varese (23,6 e 23,8%). I trend più positivi si riscontrano a Pavia (14,3%), Bergamo (14,9%) e Sondrio (15,1%).

Il dato relativo alla Lombardia non è altrettanto entusiasmante, tuttavia, se si sposta l’attenzione sul panorama europeo. Il tasso medio di disoccupazione della regione, nella fascia d’età fino ai 25 anni, è del 31%, contro un 20% dell’Unione Europea. Molto meglio il Veneto che, per la stessa fascia d’età, “vanta” una disoccupazione del 24,6%. Modelli virtuosi ci giungono come sempre da Germania (7,2%), Austria (10,6%), Danimarca (10,8%), Paesi Bassi (11,3%) e Regno Unito (16,6%), con particolari picchi nelle regioni tedesche della Baviera (solo 4,2%) e del Baden-Württemberg (6,1%).

Giovani e lavoro: trend e opportunità

Aldilà dei numeri e del dato, comunque incoraggiante, che emerge dallo studio, quella che riguarda giovani, lavoro e disoccupazione è una questione molto annosa. Ed è importante concentrarsi su due principali elementi che stanno a monte di quest’analisi:

1) da un lato l’atteggiamento dei giovani rispetto al lavoro e il loro potenziale all’interno di un discorso di rilancio economico;

2) dall’altro il modo con cui le aziende e il sistema lavoro nel suo complesso stiano sfruttando tali potenzialità.

I due temi inevitabilmente si incrociano, fornendoci importanti spunti d’analisi.

I giovani, senza dubbio, rappresentano il punto di riferimento da cui ripartire per rilanciare le economie sia a livello locale e regionale, sia a livello nazionale. Il gap tra scuola (ma anche università) e mondo del lavoro tuttavia è molto ampio e per questo le aziende dovrebbero farsi interpreti di un ruolo più attivo nella formazione dei giovani e nel loro inserimento lavorativo.

Tra le iniziative volte a favorire una tale sinergia e quindi valorizzare le potenzialità delle nuove generazioni, la Camera di Commercio si fa partner e promotrice di tre interessanti progetti, già noti agli addetti ai settori:

alternanza scuola-lavoro

apprendistato formativo

– tirocini di Garanzia Giovani

Tali iniziative finalizzate all’inserimento lavorativo, offrono molteplici vantaggi e opportunità non solo al giovane in cerca di occupazione, ma anche all’impresa o organizzazione che intende assumere.

Aziende e nuove generazioni: obiettivo valorizzare

Il giovane vede aprirsi un percorso graduale di inserimento occupazionale, in cui poter acquisire fin da subito esperienza, competenze e responsabilità. L’impresa, dal suo canto, può contare su una nuova risorsa in possesso di tutte quelle conoscenze utili per ripensarsi, evolversi e aprirsi a un mercato internazionale.

Le nuove generazioni possiedono infatti il know-how necessario per rispondere alle sfide che il contesto digitale e tecnologico impone alle aziende. Ma questo know-how non è sempre valorizzato e ciò si riflette in due aspetti:

– dal lato prettamente numerico, come evinto dall’indagine camerale, il tasso di disoccupazione giovanile resta alto rispetto alla media europea (stando ai numeri del Young Workers Index 2016, l’Italia sarebbe addirittura all’ultimo posto tra i 24 Paesi Ocse);

– da un lato pratico, invece, l’approccio all’esperienza lavorativa di queste nuove generazioni (“Millenials”, “Twentysomething o “Generazione Z”) è radicalmente opposta rispetto a quelle passate.

Occorre sfruttare tali potenzialità, come fare?

Lombardia e Milano hanno già fornito importanti risposte in tal senso, sensibilizzando le imprese alla gestione e alla valorizzazione dei giovani e presentando loro le opportunità e i vantaggi nell’introdurre giovani in azienda. Anche così va letto il calo di disoccupazione giovanile registrato negli ultimi anni nella regione. Come testimonia il gap con gli altri Paesi europei, tuttavia, la strada è ancora lunga, ma il sentiero intrapreso è sicuramente quello giusto.

MUD 2017: è arrivata l’ora di compilarlo!

Il MUD (Modello Unico di Dichiarazione Ambientale) è la comunicazione annuale al catasto dei rifiuti, attraverso la quale devono essere denunciati i rifiuti prodotti dalle attività economiche, i rifiuti raccolti dal Comune e quelli smaltiti, avviati al recupero, trasportati o intermediati nell’anno precedente la dichiarazione.

Entro il 30 aprile 2017 è necessario compilare e presentare il MUD relativo al 2016: essendo il 30 aprile un giorno festivo, la scadenza è prorogata a martedì 2 maggio e sono previste sanzioni in caso di ritardi. È possibile presentare la dichiarazione attraverso due modalità:

Il MUD attualmente in vigore è strutturato in diverse comunicazioni che coprono varie tipologie di rifiuti, tra cui i rifiuti speciali, gli imballaggi, i veicoli fuori uso, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Non tutti devono presentare il MUD, è quindi consigliato controllare se rientrate tra i soggetti non obbligati alla presentazione della comunicazione.

Per facilitare la compilazione ed evitare errori, la Camera di Commercio di Milano mette a disposizione una guida alla compilazione del MUD.

Per ulteriori informazioni è possibile scrivere a mud@mi.camcom.it, chiamare lo 02 22177090 oppure contattare il Contact Center.

Comprare e affittare a Milano

A Milano è il momento di comprare e di dare in affitto.

I prezzi medi degli immobili a Milano a fine 2016 erano ai minimi storici (sotto il livello di dieci anni fa) per la compravendita, confermando le tendenze iniziate già nel primo semestre 2016. Mentre i canoni per affittare a Milano continuano a crescere (in media +2,9% in sei mesi e +3,7% in un anno), e i costi sono scesi circa del 12% rispetto a 5 anni fa.

Ti preoccupano tasse e rischi dell’affitto?

Scegli il canone concordato! I parametri per affittare a Milano con questo tipo di contratto sono stati ridefiniti nel 2015, e ora il divario rispetto il mercato libero è quasi completamente compensato dalle agevolazioni fiscali di IMU e di cedolare secca. Inoltre puoi rivolgerti ai servizi gratuiti di Milano Abitare, progetto non profit promosso dal Comune di Milano: un incentivo a fondo perduto fino a 2.000 euro, garanzie contro il rischio di morosità incolpevole degli inquilini e assistenza nel calcolo del canone – e a breve ulteriori agevolazioni appena approvate dal Comune, tra cui fino a 8.000 euro di contributo per ristrutturazioni dell’alloggio.

Ti interessa il mercato immobiliare milanese?

Oltre ai prospetti semestrali dei prezzi di tutta la Città Metropolitana di Milano e di Monza e Brianza, scopri anche tutti gli altri servizi offerti da TeMA (Territori, Mercati e Ambiente SCPA), l’azienda partecipata dalla Camera di commercio di Milano dedicata alla valorizzazione del territorio: rassegna stampa, formazione, annunci immobiliari e tante altre opportunità per chi vuole vendere, comprare e affittare a Milano e dintorni!