Un’attività che ha come clienti adulti e bambini? Che produca un prodotto italiano da sempre amato nel mondo? Per turisti e per i propri concittadini? Allora stiamo parlando di aprire una gelateria. “Il gelato è squisito, peccato che non sia illegale” diceva Voltaire, infatti contraddicendo la nota massima che vuole che le cose buone della vita siano illegali o immorali o facciano ingrassare, il gelato da tempo è stato giudicato alimento completo ed equilibrato. In media un italiano ne mangia 6 kg all’anno, il che significa che ogni anno si consuma in Italia una quantità di gelato pari al peso di 3,6 portaerei . Alimento di nobili origini, anzi imperiali; sembra infatti che sia stata un’ intuizione degli antichi romani che si facevano portare la neve dal Terminillo per poi condirla e cosumalra in vari modi a Roma. Ma il primo gelataio di cui si hanno notizie certe è Francesco Procopio dei Coltelli, artigiano…
Industrie creative: il business è di famiglia
Creatività e impresa: pane e amore e fantasia, ovvero con la passione e la creatività ci si può guadagnare il pane e anche di più e infatti l’attenzione alle industrie creative è in costante crescita. Lo European Competivness Report nel 2010 mostra come queste aziende apportino il 3,3% del Pil europeo, oltre che il 3% dell’occupazione. Sì, ma che cos’è un’ impresa creativa? La creatività non è in fondo un tratto proprio a ogni forma di imprenditorialità? E infatti la definizione di industria creativa varia a secondo delle latitudini culturali e geografiche. A livello europeo quella che si sta imponendo include tutte le industrie che utilizzano la cultura come input e hanno dimensione culturale, anche se i loro output presentano un carattere principalmente funzionale. Insomma in Europa le aziende attive nei settori dell’architettura, pubblicità, radiotelevisione, software, videogiochi, artigianato, moda, editoria design, cinema e arte, sono considerate imprese creative. Per quello che…
Aprire una pizzeria a Milano? Ecco come
Aprire una pizzeria? C’è ancora voglia di pizza? A Milano si può trovare in ben 2.500 locali, un ristorante su tre. E 61,2% ha ormai un titolare straniero. Leader indiscussi della pizza meneghina gli egiziani che, da soli, superano tutti i pizzaioli italiani. Seguono distanziati i cinesi. Vendono pizza l’84% dei ristoratori egiziani e un ristoratore turco o marocchino su due. E i pizzaioli napoletani? A Milano la pizza è ormai “made in Napoli” solo nell’1,8% dei casi. Questo emerge da una elaborazione Camera di commercio su dati del registro imprese a settembre 2013. Si ma come fare per aprire una pizzeria? Sono due le tipologie di pizzeria: ristorante o da asporto. La differenza? Nel primo caso il cliente si siede e mangia nel locale la pizza che ha ordinato, nel secondo caso se la porta a casa . Non è una differenza da poco, oltre che in termini di investimenti nel…
Expo 2015 l’opinione del mondo
Expo 2015 il mondo che opionione si è fatto? ce lo dice un’analisi della Camera di commercio di Milano condotta attraverso Voices from the Blogs, spin off dell’Università degli Studi di Milano, realizzata tra realizzata tra novembre 2013 e maggio 2014, sui commenti in Rete.su 2 mila commenti pubblicati sui vari canali social da dicembre a maggio. Gli stranieri sono ottimisti in più di tre casi su quattro (75,9%). Temi più discussi sono design, business e tecnologia. I più critici sono in Europa e Stati Uniti, i commenti negativi non superano il 27 – 28%. Ed è New York la città in cui si è più discusso di Expo2015 , seguono Dubai (un risultato anche legato all’assegnazione di Expo2020 alla città degli Emirati), Los Angeles, Bruxelles, San Francisco, Madrid e Barcellona. Nella top-10 anche Jakarta. E di Milano ? della capitale ambrosiana si parla bene nel mondo: il sentimento positivo totale è uguale al 74,1%, e…
Diventare tatuatore? In Italia +74% in due anni
Diventare tatuatore è un buon business? In tempi di crisi il settore ha segnato a Milano un +81% dal 2012 , arrivando a 143 imprese attive nel settore e anche a livello nazionale il comparto non è andato niente male in termini quantitativi + 74% superando quota 1.800 imprese . Nell’ultimo anno sono cresciuti di più a Roma, Milano, Torino, Bologna, Bergamo e Brescia. Il settore è ancora gestito prettamente da uomini, solo un titolare su 5 è donna, mentre il 22% degli imprenditori ha meno di 30 anni. Tigri, lupi, gufi, delfini, pesci koi, farfalle, stelle, soli, lune, rose, calle, ghirlande di fiori, teschi, iniziali, nomi, tribali, maori, ritratti, neri o colorati: un ventaglio di soggetti, stili e colori a disposizione di chi scelga di farsi tatuare: i gusti possono variare ma non cambia l’attenzione alla salute del cliente e alla professionalità dell’operatore. Per diventare tatuatore dal 25 maggio 2013 in Lombardia è necessario avere…