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Creatività: quando hobby e arti manuali diventano impresa

beautiful young dressmaker in workroomA Milano la creatività al centro  del tempo libero e di nuove attività imprenditoriali

A Milano dal 13 al 15 marzo va in scena la creatività con le fiere Hobbyshow e Cartoomics, annuale appuntamento ospitato in Fiera Milano, e la prima edizione di Radiocity Milano .

A Milano creatività fa rima con imprenditorialità, e non solo con tempo libero.

Lo dimostrano prima di tutto i dati sulle grandi industrie creative, termine che include un numero variegato di aziende, dall’architettura al design al software, tutte caratterizzate da una dimensione culturale anche se gli output hanno un carattere principalmente funzionale, cioè la produzione di beni e servizi.

Come evidenzia il rapporto  Milano Produttiva 2014 nell’approfondimento sull’Industria creativa, queste aziende hanno un impatto sempre più rilevante sull’economia del territorio a livello europeo, nazionale e regionale,  se si pensa che nel solo 2011 hanno costituito oltre il 9% dell’export italiano con un valore aggiunto di 76 miliardi di euro. E nel tessuto produttivo milanese, ben il 10% delle aziende con un fatturato superiore ai 20 milioni di euro,  cioè 268 su 2480, opera nel mondo della “creatività” (settori moda e bellezza, design e architettura, pubblicità, media e intrattenimento,  information technology).

Dal gusto alla tecnologia, le nuove professioni della creatività si affermano in tutti i settori

Anche tralasciando le imprese con alti fatturati, appare sempre più chiaro l’emergere di nuove professioni legate a un modo di fare “artigianato” che, secondo la visione di Piero Bassetti, oggi unisce abilità manuali e creatività con un ricorso intensivo alla tecnologia, dimostrandosi capace di aprire frontiere di business ancora inesplorate.

Uno tra i casi più emblematici è legato allo sviluppo della stampa 3D, tipico esempio di produzione dal basso che è sempre più proiettata verso le applicazioni industriali e quest’anno ha avuto persino una fiera dedicata, l’evento 3D Print Hub, il primo in Italia su questo tema.

Ma la creatività degli artigiani del 21mo secolo si esprime anche in settori quali il gusto, con l’affermarsi di professionalità come il  cake designer a cui il pubblico guarda sempre con maggiore interesse e con la nascita di opportunità nuove in settori dove la componente di lavoro tradizionale resta imprescindibile. Ed è anche il caso della vendita di prodotti moda personalizzati, un business che – come ci mostra questo giovane produttore di scarpe giapponese nel video di Milano pret a porter – è reso possibile e conveniente grazie al web: il cliente può infatti scegliere comodamente da casa propria cosa personalizzare, e come, e il produttore ottiene grandi risparmi evitando le giacenze di magazzino.

Come trasformare la creatività in un’attività imprenditoriale

Chi ritiene di appartenere ai nuovi professionisti della creatività, ha diverse strade per trasformare le sue competenze in un’attività imprenditoriale: può infatti operare come libero professionista offrendo la propria consulenza alle imprese riducendo al minimo, così, gli investimenti iniziali oppure può aprire un’impresa vera e propria qualificandosi, se sono presenti tutti i requisiti, come Impresa artigiana.

A Milano e in Lombardia, le istituzioni guardano con interesse al mondo delle creatività e negli ultimi anni ne hanno sostenuto lo sviluppo attraverso numerose forme di sostegno economico, un’opportunità cui conviene sempre prestare attenzione. Attualmente, ad esempio, è aperto un bando di Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia per  la realizzazione di vetrine e spazi espositivi creativi da parte di esercizi pubblici e commerciali.

Per chi volesse comunque farsi un’idea più precisa su come trasformare in business il proprio talento, è possibile prenotare presso Formaper un incontro di orientamento con gli esperti.

 

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