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Il turismo è per tutti per il Gruppo Doni Hotels

L’accessibilità delle strutture ricettive è una questione fondamentale e imprescindibile per un territorio che intende investire e sviluppare il “turismo per tutti”, anche in vista dell’appuntamento con le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.
Ne parliamo con Camilla Doni, co-titolare del Gruppo Doni Hotels.

Che cosa significa per voi turismo accessibile?

Il turismo accessibile non è per noi un approccio all’industria turistica, ma un valore essenziale ed imprescindibile per chi fa il nostro mestiere. Per il nostro gruppo rappresenta l’opportunità di garantire a tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità fisiche o cognitive, la possibilità di godere appieno delle esperienze turistiche. Significa creare un ambiente accogliente, inclusivo e accessibile, in cui ogni individuo possa partecipare alle attività turistiche senza barriere. Questo coinvolge non solo l’accesso fisico ai luoghi, ma anche la disponibilità di informazioni chiare, servizi adeguati e un atteggiamento consapevole che rispetti la diversità di ogni cliente.

Quali servizi specifici offre la vostra struttura e per quali tipi di clienti con sfide in termini di accessibilità?

Siamo partner e hotel pilota in Italia del progetto Inclusive Hotel di Best Western Italia, iniziativa dedicata agli ospiti con disturbi dello spettro autistico (ASD – Autism Spectrum Disorders), bambini e adulti, e alle loro famiglie e ai caregiver.
L’obiettivo è assicurare una dimensione pienamente positiva del soggiorno in albergo.
Per accogliere al meglio gli ospiti, gli staff degli Inclusive Hotel hanno sostenuto un corso di formazione tenuto dagli esperti de L’abilità Onlus. Insieme hanno selezionato le camere ideali, analizzato gli spazi comuni e preparato materiali e strumenti per organizzare in anticipo la permanenza in albergo.

E’ a disposizione dei nostri clienti una Guida Hotel, ricca di immagini e compilata con font Easy Reading® ad alta leggibilità, scaricabile dal sito individuale di ogni hotel, per conoscere in anticipo tutte le informazioni logistiche sulla struttura e i servizi disponibili.

E, inoltre, sono state realizzate, schede Informative, disponibili in camera, tradotte nei simboli della Comunicazione Aumentativa Alternativa per guidare questi ospiti durante il soggiorno in hotel e offrire informazioni sulla destinazione.

Mi piace ricordare il nostro murales Blu Wall. Nel nostro hotel Astoria, un hotel 3 stelle in zona Fiera Milano City, dopo essere stati il secondo COVID HOTEL DELLA CITTA’ DI MILANO, ponendoci in prima linea durante il periodo pandemico, abbiamo riaperto le porte regalando alla città di Milano un murales tutto blu – il colore dell’autismo – dedicato all’inclusione e a questo disturbo ancora poco conosciuto.
Purtroppo, esattamente un anno fa il murales è stato orrendamente vandalizzato e al momento non è stato ancora ripristinato.

Curate la formazione del personale per garantire benessere e inclusione del viaggiatore?

Certo, il passaggio sui collaboratori è essenziale per prendere coscienza delle esigenze e caratteristiche di ogni tipo di viaggiatore e per essere consapevoli del valore che un sorriso o un gesto possono avere nei diversi contesti.

Per questo tutto il nostro personale è stato seguito da esperti professionisti che hanno a disposizione linee guida indispensabili per accogliere ogni tipo di turista nel migliore dei modi.

Come descriverebbe una camera accessibile?

Una camera comoda, dove il cliente si trova a suo agio, dove trova tutto alla sua misura, dove se ha, ad esempio, problemi visivi, non corra il rischio di andare a sbattere oppure, se ha problematiche di tipo neurologico, non sia infastidito dal profumo nella stanza. In poche parole, una camera dove sentirsi a casa.

Qual è il numero minimo di camere per disabili che deve offrire una struttura ricettiva?

La norma prevede che il numero di stanze accessibili sia pari a 2 ogni 40 o frazione di 40 camere per tutta la struttura ricettiva, aumentato di altre 2 ogni 40 o frazione di 40. Poi ovviamente ogni albergatore può decidere in modo autonomo di aumentare la quantità.

Come si concilia la vostra offerta di ristorazione con la crescente richiesta di alimenti gluten free, bio e cibi per coloro che hanno intolleranze?

Con la sempre maggiore ricerca di prodotti adeguati adeguando i menu. Noi all’Hotel Madison abbiamo ad esempio un corner dedicato con fette biscottate, pane marmellate, ma poi il nostro team è a disposizione per soddisfare le eventuali altre necessita.

Essere un hotel accessibile è un vantaggio anche per il business?

Lo è di certo, non solo in termini di numeri, ma in termini di consapevolezza per noi e per tutto il nostro Team che si sente parte integrante di un processo di crescita di motivazione che rende tutti assolutamente consapevoli dell’importanza e della bellezza dell’inclusione stessa.

Sei interessato a un percorso di sostenibilità per la tua impresa turistica?

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Impianti fotovoltaici flottanti: che cosa sono e quali sono i benefici dell’autoproduzione?

Cosa sono gli impianti fotovoltaici flottanti e quali sono i benefici dell’autoproduzione?

Scopri come ha fatto Cave Merlini srl

Carlo Merlini AD di Cave Merlini srl, azienda che svolge dal 1962 attività di estrazione di sabbia e ghiaia nel territorio milanese ci racconta il loro cammino verso l’autoproduzione e l’autosufficienza energetica.

Da dove è nata l’esigenza di dotarsi di un impianto fotovoltaico?

Carlo Merlini AD di Cave Merlini srl

E’ ferma convinzione di Cave Merlini srl che l’attività di cava debba andare ben oltre la fase estrattiva, dovendo generare valore ambientale e sociale attraverso la “ricostruzione” dell’ambiente e la creazione di servizi ecosistemici al servizio del territorio e dei cittadini.

Sin dagli anni ‘80 Cave Merlini srl ha quindi deciso di impostare il proprio modello di business in chiave sostenibile, reinvestendo costantemente parte dei propri proventi nei recuperi ambientali ed avviando nelle aree recuperate attività sportive e ricreative al servizio del territorio. Recuperi ambientali, attività sportive e ricreative sono divenute pertanto parte integrante del business aziendale.

Dopo esserci dotati di un sistema di gestione certificato UNI CEI EN ISO 50001 in grado di misurare scientificamente i consumi energetici e le emissioni di Co2, nel 2022,abbiamo deciso di avviare un’iniziativa a cui pensavamo da tempo: quella, cioè di installare un impianto fotovoltaico che ci consentirà di produrre l’energia elettrica da impiegarsi direttamente nei processi industriali, diminuendo nel contempo le emissioni di Co2. L’impianto è stato pensato per una potenza di circa 490 kWp.

Grazie anche alle semplificazioni introdotte a livello statale e regionale per l’installazione degli impianti fotovoltaici flottanti nelle aree di cava, la scelta è caduta su quest’ultima tecnologia, valorizzando il tal modo una parte di superficie di lago allo stato inutilizzata.

Che procedimento amministrativo avete percorso e quali difficoltà avete incontrato?

L’istituto giuridico di cui ci siamo avvalsi per ottenere il benestare all’installazione dell’impianto è stato quello dell’Autorizzazione Unica ex art. 5 del D.Lgs n. 28 del 2011.

Di fondamentale importanza è stato il lavoro preparatorio concertato con Città Metropolitana di Milano ed i Comuni di Trezzano sul Naviglio e di Gaggiano che ha permesso di individuare a priori il percorso amministrativo più idoneo e, soprattutto, di definire i contenuti minimi dell’istanza e di verificare sin dall’inizio eventuali criticità procedimentali. Ottenuta l’Autorizzazione Unica, comprensiva dell’autorizzazione paesaggistica, abbiamo iniziato i lavori di installazione dell’Impianto che dovrebbe entrare in funzione nei primi mesi del 2024.

Che risultati vi attendete dalla messa in esercizio dell’impianto fotovoltaico flottante?

Sotto il profilo della sostenibilità, il principale effetto che ci aspettiamo è una importante riduzione dei valori di emissione di Co2 relativi al processo produttivo che abbinato alla cattura di anidride carbonica che giornalmente svolgono le ex aree di cava recuperate da oltre quarant’anni attraverso mirate piantumazioni, ci avviano verso la neutralità climatica. Sarà attraverso il sistema di gestione energetico certificato che raccoglieremo i relativi dati per elaborare il percorso verso la neutralità climatica mettendolo a disposizione dei nostri stakeholders.

Altro importante effetto che ci attendiamo è quello della autosufficienza energetica che ci permetterà di diminuire i rischi aziendali legati alle ormai sempre più frequenti oscillazioni dei prezzi dei vettori energetici.

Vuoi sapere come funziona un impianto di autoproduzione?

Prendi un appuntamento all’INFO POINT TRANSIZIONE ENERGETICA!

Banqueting ecologico, un esempio di sostenibilità nella supply chain del settore eventi

Oggi intervistiamo Salvatore Quartulli, Direttore generale di Caffé Scala Fincav srl, che ci offre un esempio di sostenibilità della supply chain nel settore eventi con soluzioni di catering e banqueting ecologici, qualitativamente godibili e a basso impatto.

Cosa significa per voi sostenibilità?

Nel mondo del catering per sostenibilità si intende mettere in piedi un sistema gestionale che riduca l’impatto sull’ambiente ed allo stesso tempo incrementi i benefici di natura socio-economica derivanti dall’attività. Per esempio, utilizzare prodotti legati al territorio ed alla stagionalità, ridurre al massimo gli sprechi e metter in piedi un sistema di riuso virtuale del cibo non utilizzato.

Il catering ecocompatibile è possibile. Ma perché realizzarlo?

Sì, il catering ecocompatibile è possibile. La direzione intrapresa  è quella di realizzare eventi sostenibili a basso impatto ambientale (es. ridurre l’utilizzo  della plastica nei buffet). Infatti, realizzare eventi eco compatibili è indispensabile al fine di salvaguardare l’ambiente che ci circonda.

Quali cambiamenti avete osservato nel corso degli anni in termini di abitudini alimentari dei vostri clienti e consumatori?

I nostri clienti chiedono nelle proposte di menù la riduzione di utilizzo di carni a favore di pietanze a base di verdure e pesce. C’è stato inoltre un incremento dei partecipanti agli eventi che predilige piatti vegetariani e vegani.

Come gestite temi quali l’offerta di cibo a Km0, la lotta allo spreco alimentare e la gestione dei rifiuti?

Purtroppo, è ancora molto complicato servire cibo a KM 0 in quanto l’offerta è molto ridotta. Si tende comunque ad utilizzare prodotti nostrani, prevalentemente biologici legati al territorio. Inoltre, abbiamo stretto accordi di solidarietà con il Banco alimentare e la Caritas Ambrosiana al fine di recuperare tutto quanto non viene utilizzato.

Quali potrebbero essere le regole fondamentali per il management di un servizio di catering a basso impatto?

E’ importate che il management dell’azienda formi il personale dipendente e lo sensibilizzi sulle tematiche dell’ambiente e della riduzione degli sprechi.

Quali i vantaggi nel diventare sostenibile?

Diventare sostenibili presenta molti vantaggi per l’azienda e talvolta comunicarlo alla clientela può avere un riflesso positivo sull’incremento dei volumi d’affari.

Oltre alla lotta agli sprechi e   all’utilizzo di materie prime locali è importante anche dotarsi di attrezzature eco-energetiche, materiali di consumo eco sostenibili e utilizzo di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale.

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Agrivoltaico e aree idonee, dal conflitto alla concertazione

Appuntamento venerdì 13 ottobre con la tavola rotonda “Agrivoltaico e aree idonee, dal conflitto alla concertazione “, organizzata da FacilitAmbiente – il nostro Servizio  realizzato con Camera Arbitrale di Milano –  che si propone di individuare sistemi e processi di prevenzione delle conflittualità di carattere socioeconomico-ambientale connesse agli impianti FER, e in particolare degli impianti agrivoltaici, con il concorso dei diversi attori coinvolti nella misura oggetto del PNRR.

Perchè un convegno sull’agrivoltaico e perché partecipare?

L’agrivoltaico è un contesto dalle grandi potenzialità in cui, però, resta ancora molto da fare e la stessa regolamentazione pone problemi interpretativi. Sappiamo, per esperienza, che nasceranno dei problemi, delle obiezioni e delle difficoltà a comunicare. E’ un terreno in cui ci pare fondamentale fare quella che chiamiamo cultura del dialogo e della partecipazione. Da qui l’idea di organizzare una tavola rotonda per iniziare a facilitare il dialogo e la reciproca comprensione fin dall’inizio.
Giovanni Nicola Giudice, Responsabile Servizio di Conciliazione Camera Arbitrale di Milano

Quali sono i possibili conflitti che possono emergere?

Ci possono essere ragioni molto concrete per essere contrari alla realizzazione di determinati impianti, a cominciare dal modo in cui saranno realizzati determinati progetti. Si pensi solo al fatto che pure iniziative potenzialmente meritorie come gli impianti fotovoltaici tradizionali, quelli eolici e quelli a biomassa, hanno raccolto grandi opposizioni sul territorio da parte della comunità, per le più svariate ragioni, alcune delle quali anche comprensibili.
Questa opposizione però nasce, nella maggior parte dei casi, da una totale mancanza di comunicazione tra le parti. Chi investe non sempre spiega bene le proprie ragioni, chi protesta spesso non sa e non ascolta. Chi governa si trova in perenne difficoltà.
Radunare esperti al tavolo e spingerli al confronto per noi significa provare a cominciare con il piede giusto

In che modo Facilitambiente può aiutare a prevenire i conflitti?

Facilitambiente promuove l’intervento di professionisti che facilitino il dialogo e il coinvolgimento di tutti gli operatori economici e della comunità per affrontare questioni delicate prima che diventino controversie insormontabili. Si pensi a strumenti come il dibattito pubblico, che coinvolgono la cittadinanza e rendono consapevoli di cosa sta accadendo e del perché vengono prese determinate decisioni.
Nel corso della tavola rotonda parleremo proprio di come questi interventi possono essere di aiuto per tutti.
Là dove esiste confronto pubblico, c’è maggiore condivisione delle iniziative e più adesione collettiva ai progetti proposti.

Sei interessato? Iscriviti al convegno

Artetica e Punto Impresa Digitale: il creative hub di vintage e second hand punta al marketing digitale

Ti raccontiamo un caso di successo del servizio On line e Social Check up del nostro Punto Impresa Digitale.

Artetica è un creative hub, uno spazio dove design, moda e architettura s’incontrano. Un luogo dove valorizzare abiti, oggetti e arredi, vintage e second hand. Uno studio dove progettare in modo sostenibile. Ci raccontano la storia di artetica e dell’incontro con il nostro Punto Impresa Digitale gli ideatori Sergio Di Pilato e Giorgia Conte.

Artetica inizia in una calda sera di Luglio del 2022, a Milano.

Sergio Di Pilato è architetto, e se fosse un concetto astratto sarebbe la forma. Giorgia Conte è un’artista e design di moda, e se fosse un’essenza sarebbe il colore.

Artetica nasce dalla sinergia di questi due elementi e da una connessione creativa ed emotiva.

Emerge dalla necessità di far incontrare alcune forme d’arte: il design, la moda e l’architettura, e al tempo stesso trasmettere la filosofia etica della sostenibilità e dell’inclusione. Dall’unione di queste tre parole arte, estetica ed etica sorge il termine artetica. Una parola usata anche per descrivere le persone irrequiete, incapaci di stare ferme con le mani. E, ci piace aggiungere, con la mente.

L’essenza di Artetica si esprime attraverso una ricerca costante che abbraccia l’arte, l’architettura e la moda. La nostra missione è quella di offrire prodotti e servizi intrisi di un preciso gusto estetico, con uno sguardo attento nei confronti della sostenibilità.

Nel contesto del nostro sito, presentiamo una selezione di articoli vintage e di seconda mano, che mettiamo a disposizione tramite la nostra piattaforma e-commerce.

Attraverso questa proposta, intendiamo dare nuova vita all’usato, presentandolo con un aspetto che facilmente potrebbe essere scambiato per nuovo. In questa narrazione, la storia intrinseca di ciascun prodotto diventa fondamentale, permettendoci di comunicare il suo valore in modo ottimale.

Oltre agli articoli di seconda mano, presentiamo anche una gamma di prodotti nuovi, frutto della nostra progettazione. Ciò che intendiamo immettere sul mercato porta con sé i principi che incarniamo, spaziando dalla produzione artigianale alla valorizzazione del materiale invenduto (deadstock) come risorsa preziosa.

Ambiamo a diventare un punto di riferimento in un panorama dove i canoni estetici sono stati uniformati dalla globalizzazione.

 

Come avete conosciuto il Punto Impresa Digitale e di quali servizi avete usufruito? Oltre ai servizi avete partecipato ad eventi formativi e/o bandi PID?

Abbiamo avuto il primo incontro con il Punto Impresa Digitale esplorando le diverse risorse messe a disposizione dalla Camera di Commercio e successivamente grazie a un amico fotografo che ci segnalava corsi che pensava potessero interessarci.

 

Che cosa i servizi di online e social check-up vi hanno consentito di comprendere sulla vostra presenza online e di implementare o modificare per migliorarla?

Abbiamo sottoposto la nostra azienda a un’analisi online approfondita e a una valutazione delle attività social. I servizi che abbiamo impiegato si sono dimostrati estremamente preziosi nel valutare l’efficacia delle nostre operazioni sul sito web e nell’identificare opportunità di potenziamento.

Abbiamo ottenuto una prospettiva più dettagliata su come ottimizzare la strategia SEO e individuato gli strumenti più adatti per monitorare con precisione il nostro posizionamento nelle pagine di ricerca.

Parimenti, le informazioni raccolte per quanto riguarda la strategia sui canali sociali ci hanno consentito di acquisire una visione più nitida riguardo alla pianificazione e alla diffusione dei contenuti, spaziando dalle singole pubblicazioni fino alle complesse strategie omnicanale.

Artetica è stata supportata da:
Antonella – Digital & Social Media Specialist e Andrea – Digital & Seo Specialist – del Punto Impresa Digitale

Andrea Domanico - Digitale e SEO Specialist

Antonella Collina - Digital e social media specialist

Affidati anche tu agli esperti del nostro Punto Impresa Digitale e richiedi l’online check up