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Expo: la vendita di cibi e bevande è più facile

Mezzo per la vendita di cibi e bevande
Mezzo per la vendita di cibi e bevande

Con Expo 2015 in partenza, il cibo la fa da padrone a Milano dominando la scena di numerosi appuntamenti, come la prima edizione di Seeds&Chips, evento dedicato al binomio Food&Technology che vede anche la partecipazione di alcune startup dei Tavoli tematici di Camera di Commercio di Milano .

 Il modello Scia è più semplice per chi avvia la vendita di cibi e bevande in forma temporanea durante Expo

E il cibo è un tema che può “far gola” a chi vuole avviare un business temporaneo durante Expo 2015. Anche perché la somministrazione e vendita ed cibi e bevande durante l’Esposizione universale sono più facili grazie a un lavoro di semplificazione che ha prodotto un modello di SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) più essenziale; inoltre, per questo tipo di attività non sono più necessari i requisiti professionali richiesti in precedenza né serve la dichiarazione sui requisiti morali se l’attività di vendita temporanea avviene all’interno del sito di Expo.

E’ bene comunque precisare che il modello semplificato è valido solo per la segnalazione certificata di inizio attività di vendita o somministrazione  temporanea o degustazione al pubblico durante Expo e che per segnalare l’avvio/modifica/cessazione di tutte le altre attività economiche (commerciali, artigianali, di pubblico esercizio, ricettive etc.) il riferimento resta la modulistica standard.

La vendita di cibi e bevande in forma temporanea può avere contenuti e caratteristiche differenti 

Facciamo però un passo indietro. Cosa si intende per vendita e somministrazione di cibi e bevande in forma temporanea? Ne sono un esempio le attività di vendita realizzate in occasione di feste, fiere, manifestazioni, mercati e caratterizzate quindi dall’esercizio per un periodo di tempo limitato. E il contenuto dell’attività può variare se si effettua solo la somministrazione di cibi e bevande o se è prevista anche la preparazione e cottura di alimenti (chi non ha gustato almeno una volta il “panino con la salamella”?). Una curiosità:  la preparazione per il consumo sul posto di alimenti a basso rischio come panini, pop corn o zucchero filato è considerata semplice somministrazione.

In base ai casi, saranno differenti le caratteristiche della postazione e i requisiti igienici previsti, come ha spiegato il vicepresidente dell’Ordine dei Tecnologi di Lombardia e Liguria durante il convegno sulla gestione dei prodotti alimentari nelle manifestazioni fieristiche tenutosi qualche settimana fa in Camera di Commercio a Milano. Nella sua relazione si trova anche una carrellata dei “mezzi” con cui è possibile l’esercizio di un business temporaneo legato al food, ad esempio, l’autonegozio o le strutture mobili tipicamente usate per la vendita di street food.

Cosa valutare e come muoversi per avviare la vendita di cibi e bevande durante Expo

Oltre a valutare il tipo di vendita di cibi e bevande, sarà opportuno documentarsi anche sugli eventuali adempimenti in materia di etichettatura magari rivolgendosi  a un servizio apposito e informarsi sugli eventi in programma a Milano durante Expo così da individuare la collocazione più interessante per la propria struttura di vendita.

Per avviare poi concretamente l’attività, bisognerà inviare la SCIA al Comune di Milano utilizzando il modello progettato appositamente per chi effettuerà la vendita e somministrazione di cibo e bevande in forma temporanea all’interno del sito EXPO e su aree private fuori sito, che come abbiamo già detto è valido solo per il periodo Expo (1 maggio – 31 ottobre).

Le modalità per l’invio non cambiano, l’intero processo avviene in forma telematica e, una volta in possesso della ricevuta di consegna, si può avviare l’attività con decorrenza immediata. Chi volesse orientarsi verso questo business, anche indipendentemente da Expo, può prenotare un incontro presso l’azienda speciale Formaper per ricevere orientamento e prima assistenza da manager esperti.

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