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Professione pulizie

A Milano le imprese di pulizie sono oltre 5mila
A Milano le imprese di pulizie sono oltre 5mila

Se il tempo delle pulizie di primavera è ormai passato, la necessità di veri “professionisti del pulito” non tramonta mai come suggeriscono le 41.116  imprese di pulizie attive in Italia, di cui oltre 5mila a Milano, cioè il 13% del totale nazionale con un aumento del 5,4% rispetto al 2014.

Pulizie: l’impresa è semplice, ma per differenziare il business occorrono altri requisiti e maggiore esperienza

Per chi fosse interessato a questa attività a base di detergenti e aspirapolveri, una prima considerazione è che si tratta di un’impresa piuttosto semplice se vengono offerti i servizi di pulizie e disinfezione, ma può rivelarsi più complessa se, ad esempio, si vuole diversificare il business con servizi come la disinfestazione, derattizzazione e sanificazione che richiedono requisiti tecnici specifici.

In Italia oltre il 64% delle imprese del settore sono ditte individuali, una forma giuridica che consente di avviare l’attività in un giorno se, come dicevamo, i servizi offerti sono quelli di pulizie e disinfezione. Per farlo, bisogna inviare telematicamente al Registro Imprese i moduli attestanti i i requisiti morali obbligatori, in particolare quello legato all’antimafia e all’onorabilità con la Segnalazione certificata di Inizio attività.

L’apertura in un giorno è anche possibile nel caso di società o cooperative sociali, previo possesso dei requisiti morali da parte di tutti i soci o dei soggetti che vi sono tenuti in base alla forma giuridica prescelta: un’indicazione puntuale è disponibile nel Manuale delle Camere di Commercio della Lombardia dedicato alle imprese di pulizie, che spiega inoltre i passi da compiere per l’iscrizione al Registro Imprese.

Se l’impresa, oltre alle pulizie, vuole offrire anche servizi di disinfestazione, derattizzazione e sanificazione, come accennavamo prima, sono necessari anche dei requisiti tecnico professionali consistenti nel possesso (da parte del titolare o del responsabile tecnico)  di uno specifico titolo di studio con almeno un corso biennale di chimica o nozioni di scienze naturali o biologiche o, in alternativa, di un’esperienza professionale nel settore di almeno 3 anni unita all’assolvimento dell’obbligo scolastico.

E, per allargare ulteriormente il business, una prospettiva interessante è quella di partecipare agli  appalti pubblici per l’affidamento dei servizi di pulizie: occorre però che l’impresa non sia alle prime armi. Devono infatti essere passati almeno due anni dall’inizio dell’attività, è previsto il possesso di specifici requisiti economico finanziari e, conseguentemente l’iscrizione a una fascia di classificazione definita in base al proprio volume d’affari.

Requisiti e …..

Se anche ci si limita alle attività di pulizia e disinfezione, per una buona partenza ci vuole qualcosa di più dei requisiti obbligatori richiesti. Dagli esperti arrivano almeno 3 consigli utili:

  1. farsi una buona conoscenza di materiali e prodotti   in modo da saperli utilizzare al meglio ed evitare possibili danni ai pavimenti e alle altre superfici
  2. fare un buon piano di comunicazione per farsi conoscere dai potenziali clienti anche attraverso la costruzione di un sito web
  3. definire un business plan che contenga, tra l’altro, a) un’accurata analisi del contesto e della concorrenza (chiedersi ad esempio se in zona ci sono più case o uffici), b) la definizione del target che si vuole raggiungere – se si guarda più alle famiglie e quindi ad appartamenti e conodomini o alle realtà non abitative come uffici, centri sportivi, etc – c) alcune scelte di fondo quali l’acquisto dei materiali in proprio o l’utilizzo di quelli messi a disposizione dal cliente.

Si possono poi mettere a punto piccole strategie per differenziare l’offerta, ad esempio utilizzare interamente prodotti ecocompatibili, magari fatti da sé come quelli realizzati nella fiera Fai la cosa Giusta

Gli imprenditori stranieri devono chiedere il riconoscimento di titoli e qualifiche professionali

Oltre un’impresa di pulizie a su quattro ha un titolare straniero (7.043), proveniente soprattutto da Romania (4,6% del totale), Egitto (4,3%). Seguono Albania, Marocco e Perù.

Se quindi un cittadino comunitario o extracomunitario intende svolgere in Italia un’attività non solo di pulizie, ma anche di disinfestazione, derattizzazione e sanificazione, dovrà attivare per tempo la procedura di riconoscimento del titolo o della qualifica professionale in suo possesso presso il Ministero per lo Sviluppo economico – Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione.

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