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Patto per Expo: fare di Milano la capitale della buona accoglienza

                                                   Nel Patto per Expo Buone prassi, attività e progetti per fare di Milano capitale della buona accoglienza

Commercio, Compatto per expo2une di Milano, Distretti Urbani, Associazioni e Consumatori hanno stretto un patto nei giorni scorsi, il Patto per Expo, impegnandosi a offrire una serie di servizi e attività che renderanno Milano destinazione top per l’accoglienza. Non solo durante Expo, il grande appuntamento da cui ci separano ormai meno di 100 giorni, ma anche nel dopo Expo quando Milano potrà beneficiare della notorietà acquisita con un riposizionamento nel mercato turistico internazionale.

Le 10 pagine del Patto puntano a una valorizzazione complessiva di Milano e delle sue eccellenze che passa attraverso l’attenzione verso il visitatore e l’adeguatezza dell’offerta di servizi, in linea con quanto dichiarato dal sindaco di  Milano Giuliano Pisapia e Carluccio Sangalli, presidente di Confcommercio e di Camera di Commercio di Milano “L’Esposizione sara’un appuntamento etico e attento ai bisogni dei visitatori”.

In particolare, i sottoscrittori si impegnano a garantire e monitorare la qualità dei servizi erogati nei vari ambiti: dall’accoglienza alla somministrazione di cibi e bevande, passando dalla vendita al dettaglio alla grande distribuzione sino alle attività artigianali, il tutto nel rispetto delle culture e delle diverse etnie dei visitatori. A questo si affianca l’impegno nella promozione, sia dell’evento Expo Milano 2015 che della città, dalla sua offerta culturale al suo patrimonio artistico e gastronomico nonché artigianale

Ok, il servizio e il prezzo sono giusti

La strategia descritta dal patto per raggiungere questo obiettivo si compone di numerosi tasselli, da semplici buone prassi ad azioni di sistema più articolate.

Si va così dall’impegno ad offrire gratis un bicchiere d’acqua “del sindaco” agli expoconsumatori nei bar milanesi a produrre materiale informativo multilingue. Alcune azioni sono di carattere generale, ad esempio 1. praticare particolari sconti ai visitatori dell’Expo; 2.  predisporre menù multilingue; 3. esercitare prezzi corretti soprattutto su prodotti di larghissimo consumo (ad esempio il caffè). Ci sono poi iniziative specifiche quali l’offerta di menu baby o l’integrazione tra itinerari gastronomici ed eventi culturali, suggerite per rispondere ad attese molto diffuse tra gli expoturisti, cioè la disponibilità di servizi per bambini e la propostadi attività artistiche e culturali fuori e dentro l’area Expo.

Tra i piatti forti ci sono gli impegni  – in 11 punti – che coinvolgono i 13 Distretti Urbani del Commercio, elaborati tenendo conto delle caratteristiche specifiche di ciascun Distretto con il comune intento di valorizzare quanto già esiste, integrare percorsi diversi e stimolare l’offerta nelle aree meno attrattive turisticamente. C’è quindi la proposta per il DUC Navigli, Porta Ticinese e Porta Romana di prevedere un raccordo con gli itinerari ancora poco noti della Milano romana o, per il Distretto Sarpi, di dare valore all’area pedonale e individuare forme di integrazione con le attività in zona arco della Pace attraverso una più stretta collaborazione italo-cinese.

Tocca ambiti molto concreti anche l’attività prevista a livello istituzionale con il progetto di promozione dello shopping a Milano in collaborazione tra Comune, Camera di Commercio e Federmoda o la collaborazione sul tema dell’incoming con le Ferrovie francesi.

E, naturalmente, il Patto si sofferma immancabilmente sull’importanza di valorizzare i prodotti enogastronomici del territorio e su una serie di progetti in tema di alimentazione e lotta allo spreco, strettamente connessi con l’argomento centrale di Expo “Nutrire il pianeta, Energia per la vita”.

Un grande Patto per un grande esercito dell’accoglienza

Il Patto è stato sottoscritto dal Comune insieme alle principali associazioni di categoria, ai 13 Distretti Urbani del Commercio e a 17 Associazioni dei Consumatori e coinvolge una grandissima platea di destinatari. Basti pensare che a Milano le attività di somministrazione di cibi e bevande sono 7.877, i negozi di vicinato 25.649 e 918 medie strutture di vendita.

Per tutti i titolari d’impresa può essere un’utile lettura il manuale di accoglienza turistica realizzato dalla società di promozione del turismo a Milano Explora, che introduce alle differenti abitudini e culture con cui ci confronteremo nel corso del 2015.

Le Associazioni restano comunque il naturale riferimento per approfondire le indicazioni del Patto per Expo e conoscere le iniziative messe in atto per dare concreta attuazione ai suoi contenuti che, ricordiamocene, sono un’ottima “cassetta degli attrezzi” per fare turismo d’eccellenza a Milano anche quando i riflettori dell’Esposizione universale si saranno spenti.

 

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